Elon Musk si prende la rivincita. Il fondatore e numero uno di Tesla ha smentito tutti coloro che dubitavano che il colosso delle auto elettriche potesse tornare alla redditività e rispettare tempistiche aggressive.
Lo ha fatto pubblicando un bilancio, quello del terzo trimestre, che ha battuto le attese del mercato.
Il trimestre della ripresa
Tra luglio e settembre, il gruppo californiano ha raggiunto un utile netto di 143 milioni (pari a 78 centesimi per azione), oltre le aspettative degli analisti, che si attendevano una calo del risultato netto. Si tratta tuttavia di un risultato in flessione rispetto ai 311 milioni, o 1,82 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente.
Ma che rappresenta un riscatto dalle perdite accumulate nei due trimestri precedenti.
Su base adjusted, Tesla ha guadagnato 342 milioni, o 1,91 per azione, rispetto ai 3,02 per azione precedenti. In calo il fatturato, sceso a 6,3 miliardi di dollari, in flessione dell’8% rispetto e allo stesso periodo del 2018.
Target di crescita ambiziosi
A sostenere il titolo di Tesla anche la prospettiva di raggiungere l’ambizioso traguardo dei 360 mila veicoli prodotti nel corso dell’anno.
I volumi totali dovrebbero crescere di circa il 50%, anche se – spiega la società – la priorità è sul “controllo dei costi”. Le spese operative sono calate a 930 milioni (un anno fa superavano i 3,4 miliardi).
Ecco perché, nonostante un prezzo medio di vendita più basso (per via della commercializzazione di Model 3 con dotazione base), il margine lordo è aumentato e il gruppo è tornato a produrre profitti.
Il titolo ha segnato un poderoso rally nelle contrattazioni afterhours a Wall Street, superando quota 300 dollari con un balzo del 20% circa.