Terzo trimestre oltre le attese per Tesla, periodo durante il quale il produttore californiano di auto elettriche ha consegnato 241.300 veicoli. Un numero superiore alle stime degli analisti, che puntavano ad un risultato vicino alle 220.900 unità.
Sembrano dunque alle portata del gruppo, gli obiettivi dell’anno di aumentare le consegne di oltre il 50% rispetto allo scorso anno, in cui il totale di auto elettriche è stato di quasi mezzo milione. Attualmente ha raggiunto una quota di 627 mila nei primi nove mesi del 2021.
Lo stesso Elon Musk, il ceo del colosso statunitense, ha definito questo periodo “il più intenso a livello di consegne che Tesla abbia mai avuto” mentre la società ha spiegato, in un comunicato, che “Il nostro conteggio delle consegne dovrebbe essere considerato leggermente conservativo, poiché contiamo un’auto come consegnata solo se viene trasferita al cliente e tutte le pratiche burocratiche sono corrette. I numeri finali potrebbero essere superiori dello o 0,5% o forse più”.
Tesla, mea culpa sui ritardi nella produzione
Il gruppo ha riconosciuto i ritardi accumulati nella produzione, imputando alla o alla crisi dei chip e alle “sfide logistiche” la causa principale di questa situazione. Una crisi, che secondo Intel, è destinata a protrarsi fino al 2023.
La pandemia ha rallentato la produzione e affaticato le catene di approvvigionamento globali. A ciò si aggiunge l’aumento della domanda di apparecchi elettronici, senza dimenticare la guerra commerciale tra l’ex amministrazione statunitense di Donald Trump e il governo cinese, che ha bloccato il commercio di diverse aziende.
E a proposito della carenza di chip, la società di consulenza globale AlixPartners ha appena rivisto le stime dell’impatto sull’industria dell’auto derivanti dalla carenza di semiconduttori. Secondo le ultime stime, nel 2021 il settore produrrà 7,7 milioni di veicoli in meno per una perdita valorizzabile in circa 210 miliardi di dollari per l’industria automobilistica globale.