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Tesla record di capitalizzazione, analisti divisi

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di Michele Fanigliulo

Con una capitalizzazione di oltre 340 miliardi di dollari, Tesla sta scalando l’olimpo dei titoli mondiali a maggior capitalizzazione.
Come riporta un articolo di Bloomberg, la società guidata da Elon Musk e quotata a Wall Street ha scalzato il gigante Procter & Gamble (336 miliardi) e si appresta a raggiungere WalMart, il colosso della grande distribuzione Usa che capitalizza attualmente 384 miliardi. Un obiettivo neanche lontano visto che basterebbe a Tesla crescere un po’ più del 10% dai valori attuali.
Quasi nulla per un titolo che da inizio luglio ha guadagnato circa il 70%, passando da poco più di 1.000 dollari a 1.835 dollari, e da inizio anno il 338%.
Sempre in termini di capitalizzazione Tesla è il gruppo automobilistico che vale di più in borsa, battendo anche la giapponese Toyota, il principale costruttore mondiale, che produce quasi nove milioni di auto all’anno.

A guidare la corsa del titolo diversi fattori, alcuni inerenti alla società e alle prospettive della propulsione elettrica, altre alla figura del suo fondatore Elon Musk e al suo ruolo di incubatore di tecnologie all’avanguardia e in parte al contesto attuale dei mercati inondati di liquidità delle banche centrali.
Sicuramente l’hi-tech americano è stato il principale beneficiario degli investimenti sia degli investitori istituzionali che privati. Ricordiamo ad esempio il colosso giapponese SoftBank che di recente ha investito circa 3,9 miliardi di dollari in 25 delle più grandi aziende tecnologiche del mondo tra cui Amazon, Tesla, Netflix e Alphabet.

Cresce la redditività

I conti del secondo trimestre evidenziano un netto miglioramento della redditività. Ricordiamo infatti che con un fatturato trimestrale di oltre 6 miliardi, Tesla ha battuto il consensus circa del 12%. Anche in termini di utili, i conti hanno superato le attese degli analisti che si aspettavano un rosso di 35 milioni, contro un dato effettivo positivo per 451 milioni.

Certo i conti hanno beneficiato anche dei regulatory credits per 428 milioni nel secondo trimestre, ma avere raggiunto un’Ebidta margin del 20% per un produttore di auto nel trimestre è pur sempre un gran bel risultato, soprattutto se confrontato con il 9% del pari periodo 2019.  Cresce anche la generazione di cash con la cassa operativa che si porta a 964 milioni.
Gli investitori poi si attendono un importante sviluppo di Tesla nel mercato cinese. Pechino infatti è un mercato chiave per la Tesla, e la società californiana sta incrementando la produzione in questo Paese dopo aver iniziato le consegne dal suo massiccio stabilimento di Shanghai intorno all’inizio dell’anno.
Diversi esperti del settore infatti ritengono che la penetrazione di questa tipologia di veicoli è destinata a crescere significativamente nei prossimi 12-18 mesi.

Cosa ne pensano gli analisti

Sul titolo Tesla gli analisti sono divisi, ma sanno che Tesla è soprattutto uno stile di vita, un marchio innovatore come Apple nella telefonia. Da inizio anno infatti sono diminuiti i buy, ma anche i sell. Cresciuti invece i giudizi hold. In particolare, di 36 analisti che seguono il titolo, 6 sono buy, 17 hold e 13 analisti consigliano di vendere. Il target price medio è ben distante dai prezzi attuali a 1.199 dollari, inferiore del 35% circa dai prezzi attuali.

Dal punto di vista grafico il titolo rimane impostato positivamente nonostante la grande corsa e Tesla ormai sembra aver messo nel mirino i 2.000 dollari. Il supporto di breve più importante invece è distante, a 1.366 dollari. In caso di rottura di questi livelli il titolo potrebbe tornare prima verso 1.180 e poi a 1.000 dollari.