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Tesla snobba crisi chip: terzo trimestre oltre le stime per utili e ricavi

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Trimestrale da incorniciare per Tesla che, nonostante la crisi dei semiconduttori, ha battuto le attese degli analisti praticamente su ogni fronte.

Utili e fatturato in crescita oltre le stime

I numeri, snocciolati ieri sera alla chiusura di Wall Street, hanno mostrato, per i tre mesi chiusi a settembre, un utile per azione di 1,86 dollari, 27 centesimi più di quanto atteso dagli esperti, su un volume d’affari di 13,76 miliardi di dollari, contro i 13,63 miliardi del consensus.

A guidare la performance di Tesla è stato in larga parte l’automotive, con ricavi per circa 12 miliardi di dollari. Un’altra fetta di ricavi (806 milioni) è arrivata dal business legato all’energia, che comprende anche il solare.

Il margine lordo è aumentato al 30,5% per il business delle auto e al 26,6% nel totale, entrambi dati record per almeno gli ultimi cinque trimestri.

L’utile netto Gaap è stato pari a 1,62 miliardi di dollari per il trimestre, per la seconda volta sopra il miliardo; un anno fa, era stato di 331 milioni.

Crescono le vendite, nonostante carenza chip

Al contrario di altre case di auto, Tesla ha registrato vendite in aumento, aggiornando il proprio record, nonostante la carenza di chip e i problemi alle filiere, che stanno pesando sull’industria automobilistica.

In precedenza, Tesla aveva comunicato la consegna di 241.300 veicoli elettrici, in rialzo anno su anno del 73%, e la produzione di 237.823 vetture nei tre mesi conclusi il 30 settembre 2021. E questo nonostante la concorrenza sempre più intensa, la carenza di chip che affligge l’industria e che farà produrre milioni di auto in meno (7,7 secondo AlixPartners, oltre 10 secondo Auto Forecast Solutions).

Per quanto riguarda i singoli modelli, nel terzo trimestre dell’anno le consegne hanno riguardato 232.025 esemplari di Model 3 e Model Y e 9.275 unità di Model S e Model X.

Il titolo

Il titolo di Tesla, che aveva chiuso la seduta in rialzo dello 0,18%, nell’afterhours poco dopo la pubblicazione della trimestrale perdeva circa lo 0,6%. Da inizio anno, il titolo ha segnato un aumento del 18% circa e ora si muove intorno agli 865 dollari (+100% in un anno).

I dubbi degli investitori

Ad allungare un ombra sulle contrattazioni di ieri nell’After-Hours sono i dubbi degli investitori alla luce del comunicato stampa rilasciato da Tesla insieme ai dati. In sostanza, ha spiegato Zach Kirkhorn, Cfo di Tesla, molte persone vorrebbero acquistare una Tesla, ma le fabbriche non riescono a stare al passo a causa di fattori esterni.

“Una serie di sfide, tra cui la carenza di semiconduttori, la congestione nei porti e i blackout continui, hanno avuto un impatto sulla nostra capacità di mantenere le fabbriche in funzione a pieno regime”, ha detto agli investitori Kirkhorn.

Per quanto riguarda l’obiettivo di vendita per l’anno in corso, il Cfo di Tesla ha ribadito genericamente di voler raggiungere un incremento del 50% medio “su un orizzonte di più anni”. Per il 2021 si parla di mezzo milione di veicoli (499mila). L’azienda ha già consegnato ai clienti un totale di circa 627.000 veicoli nei primi nove mesi del 2021. Gli obiettivi dichiarati erano di 750mila vetture nei dodici mesi, con alcuni analisti che si spingono oltre 800mila.