Tesla taglia i prezzi di Model 3 e Model Y e congela assunzioni, titolo si inabissa
Nuova giornata da dimenticare per Tesla. Ieri le azioni del produttore di auto elettriche ha chiuso le contrattazioni
con un calo del 9% circa a 120 dollari circa mentre gli analisti diventano sempre più pessimisti sulle prospettive dell’azienda. Tutto questo mentre indiscrezioni stampa riportate da Electrek anticipano un congelamento delle assunzioni e un nuovo round di tagli al personale nel primo trimestre del 2023.
Nel frattempo, per incentivare le vendite il gruppo ha tagliato $ 7.500 il prezzo di Model 3 e Model Y negli Stati Uniti, raddoppiando i suoi precedenti incentivi. Promozioni sono arrivate anche per Canada e Messico dopo quelle decise per la Cina a ottobre. Per gli analisti la mossa è il segnale di un calo della domanda:
Canaccord Genuity ha ridotto il target price sul titolo della casa automobilistica da $ 304 a $ 275, citando un sentimento pubblico “cosmicamente negativo” e una base di azionisti “sconvolta”. “Alcuni di questi sono drammi legati a Twitter, molti no.” La bocciatura segue le orme di altri broker: da Evercore ISI Group e Daiwa Capital, fino a Mizuho, negli ultimi giorni si susseguono le banche d’affari che hanno comunicato una revisione al ribasso del prezzo obiettivo delle azioni del gruppo automobilistico.
I titoli Tesla sono finite nel mirino delle vendite in seguito all’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk: da inizio anno, il saldi negativo è a -65%. Una mossa che ha una causato serie preoccupazioni tra gli investitori, che chiedono al Consiglio di amministrazione dell’azienda di tenere a freno il magnate e convincerlo a concentrarsi sull’azienda di auto elettriche.
I conti del terzo trimestre
Nel terzo trimestre 2022, Tesla ha presentato risultati misti con i ricavi che non hanno superato le attese del consensus fissate a $21,96 miliardi ma hanno comunque registrato un record per l’azienda a $21,45 miliardi.
Al contrario i profitti sono saliti a $3,33 miliardi (contro gli $1,62 miliardi dello stesso periodo del 2021) mentre il margine lordo è rimasto invariato al 27,9%. L’azienda ha però subito un impatto negativo di circa $250 milioni a causa della forza del dollaro che rende più cari i suoi prodotti per i compratori esteri.