ROMA (WSI) – Quanto ci costano gli statali? Quasi 2197 euro a testa secondo i calcoli della Ragioneria generalo dello Stato che ha fatto i conti riferendosi al 2016.
Al primo posto c’è la scuola che vale 654 euro all’anno per ogni cittadino, seguita dalla sanità con 515 euro e Regioni con 256 euro. A seguire la polizia di Stato (84,15 euro), i ministeri (83,18), seguiti da università (82,47), carabinieri (77,35), esercito (61,92), Guardia di finanza (43,38).
Scorrendo la classifica appaiono le agenzie fiscali che pesano per 34,26 euro a testa a cittadini, vigili del fuoco per 21,64, magistratura per 29,55. Nell’elenco troviamo poi che gli enti di ricerca ci costano 16,52 euro a testa, la Provincia autonomia di Trento 9,47, quella di Bolzano 8,10, la Presidenza del Consiglio dei ministri 2,86. Poi ci sono costi come le autorità indipendenti (4,11), la carriera diplomatica (2,40), la carriera prefettizia (2,06), l’Enac (1,06).
Chi lavora nel pubblico impiego in Italia, dice il rapporto del Tesoro, è sempre più anziano, con un’età media che supera per la prima volta i 50 anni, risultato del lunghissimo blocco delle assunzioni. Secondo gli ultimi dati 488mila dipendenti pubblici hanno più di 60 anni, mentre altri 650mila sono tra i 55 e i 59.
Il numero complessivo dei dipendenti, come emerge dal Rapporto della polizia penitenziaria, è sceso del 7,2% a perimetro costante, ma il ritmo non è stato uguale ovunque. Spicca la caduta della polizia penitenziaria (-35%), nei ministeri (-18,4%, nelle università (-16,6%) e negli enti territoriali (-13,5%).