Sanzionare il debito russo potrebbe portare a uno “sconvolgimento globale”. Lo afferma un rapporto del Tesoro degli Stati Uniti ottenuto da Bloomberg, che era stato commissionato ad agosto 2017 ed è stato presentato lunedì 5 febbraio al Congresso. Nel rapporto si legge che l’estensione delle sanzioni al nuovo debito sovrano e ai derivati russi potrebbe destabilizzare i mercati e diffondersi oltre la Russia per avere “ricadute negative sui mercati finanziari e sulle imprese di tutto il mondo”.
“Il mercato obbligazionario ha concluso che se le restrizioni arrecano danno agli investitori americani ed europei, le sanzioni non saranno applicate”, ha detto Maxim Cherenov, responsabile del trading a reddito fisso presso l’Asia Pacific Pank PJSC a Mosca. “È una buona notizia.”
Ma il sottosegretario al Tesoro per gli affari internazionali David Malpass ha subito precisato che il dipartimento non ha escluso di sanzionare il debito russo. “Il rapporto è un’analisi dei possibili effetti, non in alcun modo una tabella di marcia a favore o contro le sanzioni.”, ha dichiarato Malpass.
Secondo il report le conseguenze delle sanzioni sarebbero drammatiche: l’ampiezza e la portata dello sconvolgimento sono sconosciute e le sanzioni comporterebbero ritorsioni contro gli Usa. Il provvedimento provocherebbe disunità con l’Europa. Alla fine di gennaio 2018, il presidente Usa Donald Trump aveva deciso di non attuare nuove sanzioni contro la Russia considerando che la legge approvata nel 2017, che autorizza nuove penalità per le interferenze di Mosca nelle ultime presidenziali statunitensi, già “serve come deterrente”.
Gli Usa avevano proceduto però alla compilazione della cosiddetta “Putin List”, che contiene i nomi di 114 politici e 96 oligarchi, molti dei quali vicini al presidente Vladimir Putin, che potrebbero essere sanzionati. Le attività russe sono salite questa settimana mentre gli investitori ipotizzavano che il Tesoro Usa non avrebbe raccomandato sanzioni sul debito sovrano della Russia.