La storia è piena di personaggi famosi che non hanno fatto testamento, come Bob Marley, Pablo Picasso, Jimi Hendrix, Abraham Lincoln, Prince e Lucio Dalla. Poi c’è chi ne fatti ben due, come la cantante Aretha Franklin, scomparsa nel 2018. In Italia invece il politico e imprenditore Silvio Berlusconi ha messo nero su bianco le sue ultime volontà in un testamento depositato presso un notaio. Vediamo come è andata la spartizione dei patrimoni e quali lezioni possiamo trarre.
I testamenti di Aretha Franklin
Il patrimonio della regina del soul è al centro di un’aspra diatriba tra i 4 figli della cantante. L’oggetto del contendere sono i due testamenti della cantante: uno datato 2010 (trovato sotto chiave in un cassetto) e l’altro 2014 (rinvenuto sotto il cuscino di un divano). I due testamenti avevano contenuti diversi e i figli di Franklin sono andati in tribunale.
Una giuria del Michigan ha appena stabilito che il testamento valido è quello del 2014. In base a quest’ultimo, i guadagni derivanti dai diritti musicali devono essere divisi tra tre figli, mentre il quarto, Clarence, è stato escluso in quanto vive in una casa di cura sotto tutela. Il secondo figlio della star, Kecalf, riceverà: la casa di Bloomfield Hills dove viveva la madre, del valore di 1,2 milioni di dollari; le sue automobili (una Mercedes-Benz, due Cadillac e una Ford Thunderbird).
Il testamento di Silvio Berlusconi
Ben diversa la situazione di Silvio Berlusconi, scomparso il 12 giugno 2023, il cui testamento è stato aperto il 5 luglio scorso e reso pubblico il giorno successivo. Le ultime volontà del Cavaliere hanno confermato la governance delle sue aziende: i figli Pier Silvio e Marina Berlusconi hanno infatti ricevuto l’intera quota disponibile di Fininvest, la cassaforte di famiglia, per cui hanno raggiunto insieme il 53% del gruppo, con quote paritarie. A loro è andato anche il 60% delle altre proprietà.
All’amico Dell’Utri Berlusconi ha riservato 30 milioni d euro. Il Cavaliere ha altresì destinato alla sua ultima compagna, Marta Fascina, un lascito di 100 milioni di euro, pari a quello per il fratello Paolo Berlusconi. Legalmente, ha il diritto di abitare nella villa ad Arcore per 5 anni dalla morte di Berlusconi. Ma una volta trascorso il quinquennio, sarà costretta a lasciare l’abitazione e a restituirla ai figli. Secondo le indiscrezioni, pare che la famiglia Berlusconi abbia intimato a Fascina di lasciare Villa San Martino di Arcore entro settembre 2023. Ma la famiglia del Cavaliere ha smentito le voci.
Quanti italiani fanno testamento?
Secondo i dati del Registro generale dei testamenti, nel 2018 solo il 12,26% degli italiani ha deciso di regolare la propria successione con un testamento. Lo strumento è più utilizzato nelle isole, dove si registra un tasso di successioni testate, sul totale, pari al 15,38%. Inoltre, il testamento pubblico è quasi sconosciuto tra i giovani, mentre coinvolge per una percentuale di circa il 65,56% i testatori che hanno età compresa tra i 70 e gli 89 anni.
L’importanza di fare testamento
Un testamento è un documento legale che descrive in dettaglio le volontà di una persona in merito ai suoi beni e proprietà al momento della morte. In altre parole, stabilisce chi riceverà i beni e in che quantità. I genitori con figli minori possono anche nominare un tutore legale per i loro figli. Nel testamento si nomina anche un esecutore testamentario, per garantire che le volontà siano rispettate. Esistono due tipi di testamento:
- pubblico: redatto direttamente dal notaio, con la presenza del testatore e di due testimoni;
- olografo: è la redazione delle proprie volontà scritte a mano dal testatore. Per essere valido deve essere datato e firmato con nome e cognome.
Per chi non redige un testamento, il patrimonio viene diviso secondo quanto stabilisce la legge e si parla di successione legittima. La legge individua gli eredi legittimi, che di solito sono il coniuge e i parenti del futuro defunto. L’unico modo per decidere come dividere il proprio patrimonio e far rispettare la propria volontà è fare testamento. Prestando attenzione a non fare confusione, come nel caso di Aretha Franklin, onde evitare lotte tra i figli, sia a livello legale che personale.
Non fare testamento significa correre il rischio di escludere persone care dall’asse ereditario, come accaduto a Marco Alemanno, rimasto vedovo e senza un euro nel 2012 dopo la scomparsa del compagno Lucio Dalla il primo marzo 2012. I 5 parenti ed eredi del cantante si sono infatti spartiti tra loro un patrimonio del valore di decine di migliaia di euro, che comprendeva l’appartamento con cui Dalla viveva con Alemanno, una villa della isole Tremiti, le case di Milo e Pesaro, quadri di valore, una barca di 22 metri, i diritti d’autore, due società di produzione di cui Dalla era socio (Assistime spa e Pressing Line srl).
Nel caso ci siano dubbi sull’esistenza o meno di un testamento, è possibile consultare in via esclusivamente digitale il registro digitale dei testamenti. Non è soggetto all’obbligo di iscrizione al registro il testamento olografo, tranne il caso in cui sia formalmente depositato presso un notaio.