Società

Thailandia, il colpo di stato spiegato dai militari

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BANGKOK (WSI) – Da oggi in tutte le sale cinematografiche della Thailandia, programmazione di vecchi film Thai inneggianti al patriottismo, per sottolineare che i tempi sono davvero cambiati e anche la cultura popolare si deve adeguare ai militari al potere.

L’ennesimo golpe a Bangkok si sta sedimentando senza violenza o apparenti drammi nella vita di tutti i cittadini.

Due sere fa, presso The Foreign Correspondent’s Club, i golpisti hanno tenuto la loro prima conferenza stampa, e Wall Street Italia ha mandato un suo “stringer” ad ascoltare e prendere appunti. Dall’altra parte del tavolo Werachon Sukondhapatipak, colonnello portavoce del NCPO, National Council for Peace and Order; e Sek Wannamethee, portavoce del Ministero degli Affari Esteri (famiglia Thai upper class, ha un Master e un PhD alla London School of Economics). Quanto segue e’ il memo di quel che e’ stato detto, asettico e senza commenti.

PUNTI SALIENTI:

– Siamo dovuti intervenire perche’ i sistemi legislativo, esecutivo e giudiziario sono stati distrutti.

– Questo non e’ un colpo di stato, semplicemente un cambio amministrativo.

– Noi non vogliamo distruggere la democrazia.

– L’interesse del Paese ha la precedenza sugli interessi dei singoli.

– L’esercito ha a lungo monitorato il deteriorarsi della situazione.

– Negli ultimi 7 mesi la situazione e’ peggiorata in una escalation.

– La Thailandia stava diventando un Paese senza piu’ leggi.

– Le elezioni? Saranno l’ultima alternativa da vagliare.

– Il messaggio chiave che vogliamo diramare al mondo e’ che noi intendiamo rafforzare la democrazia.

– Non siamo privi di sensibilita’: la sicurezza del nostro popolo e’ prioritaria.

– Noi (militari, ndr) abbiamo ricevuto un’ottima istruzione. Abbiamo studiato. Noi sappiamo come agire.

– Abbiamo dovuto scegliere fra una democrazia difettosa e una democrazia giusta.

– La nostra Polizia e’ delegata a far rispettare l’ordine.

– Tutto sta andando bene, vogliamo che la gente sia contenta (letteralmente: all is well, we want people happy, ndr).

– Vogliamo pace e armonia. Il Paese ha bisogno di armonia non di conflitti.

– Gli interventi militari non vogliono perseguitare nessuno. In questo momento occorre gestire la giustizia e far rispettare la legge.

– Perseguitati politici in Thailandia? Personalmente non ne sono al corrente.

– Non ci sono prigionieri politici. Invitiamo “delle persone” per uno scambio di idee e li trattiamo nel modo piu’ confortevole possibile: ottimo cibo e aria condizionata.

[ARTICLEIMAGE] ALCUNE DOMANDE POSTE DAGLI INTERVENUTI:

(spesso non hanno avuto risposta, ma un sorriso oppure un “thank you”)

– Dopo questo periodo la nuova Costituzione dara’ vita ad un Parlamento interamente eletto dal popolo o in parte imposto?
(risposta stizzita: non posso pronunciarmi)

– Le forze militari si sono comportate in modo imparziale nei confronti delle due fazioni camicie gialle e camicie rosse? O per caso avete cercato di favorire le camicie gialle?
(risposta: no no, l’esercito e’ un’istituzione neutrale)

– Perche’ avete arrestato delle innocue anziane signore che stavano dimostrando il loro dissenso facendo il gesto diventato il simbolo anti coup con le tre dita?
(risposta: il gesto puo’ sembrare innocuo, ma in questo momento critico quello che non va bene e’ l’intento dietro quel simbolo… che potrebbe alimentare fratture nella societa’.