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The Digital Times, la sicurezza al centro nel secondo appuntamento di Credit Suisse AM

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Continuano gli appuntamenti con The Digital Times, il mondo virtuale creato da Credit Suisse Asset Management, per raccontare il presente e capire il futuro. Frank Di Crocco, Head of Retail Distribution, ci anticipa il tema della seconda puntata del 7 ottobre, un tema che in un mondo sempre più digitale non si può più ignorare: quello del safety & security.

 

Ciao Frank, ben ritrovato. Ci eravamo lasciati a giugno, prima della pausa estiva con la vostra campagna The Digital Times focalizzata sul tema del digital health che se non erro ha riscosso grande successo.
Il primo focus della campagna The Digital Times è stato effettivamente un grande successo e siamo molto soddisfatti. L’evento, il magazine digitale e il Virtual Club hanno riscontrato un incredibile interesse.
E’ la dimostrazione di come l’attualità dei temi, la profondità degli argomenti trattati uniti al desiderio da parte dei nostri clienti di ricevere approfondimenti da poter condividere con il proprio cliente finale è fondamentale in una fase come quella in cui stiamo vivendo.
Se ricordi, infatti, la nostra campagna parte proprio con questo obiettivo. The Digital Times è una piattaforma che parla di presente per capire il futuro attraverso storie reali che vengono raccontate tramite articoli, video e la testimonianza di esponenti di settore durante l’evento in streaming. I nostri ospiti con le loro esperienze ci hanno raccontato di come la salute stia vivendo una trasformazione radicale guidata dalla tecnologia e dalla digitalizzazione e ci hanno fatto immergere nel modo del digital health.

Dopo tutto questo successo quindi il progetto The Digital Times continua?

Certamente. Il 7 ottobre ci sarà il secondo appuntamento con l’evento in streaming e ieri abbiamo inviato il magazine Digitale. Questa volta siamo partiti dalle nostre origini. Abbiamo infatti deciso di trattare il tema safety&security che è il primo sui cui Credit Suisse Asset Management si è focalizzato già nel 2006.

Dal 2006 ad oggi probabilmente ne saranno cambiate di cose…
Ovviamente si. Tutto parte però sempre dalla sicurezza come bisogno primario di ognuno di noi. Il bisogno di essere e di sentirsi al sicuro è da sempre insito nell’umanità.
Ciò che è cambiato negli anni, e sempre più velocemente, sono i modi in cui questo bisogno si manifesta nella quotidianità, per ragioni che spaziano dalla globalizzazione all’avvento del digitale, dall’aumento della popolazione mondiale alla sempre crescente complessità delle filiere, senza dimenticare i modi in cui ci spostiamo e gestiamo il nostro denaro. Oggi se ne sente parlare ancora poco, ma l’attacco informatico del futuro potrebbe assumere forme molto particolari.
Ad esempio un hacker potrebbe prendere il controllo del sistema domotico della caldaia di casa, che regola il termostato, e costringerci ad una sauna in piena estate, o farci congelare durante una notte di gennaio. Lo stesso hacker potrebbe accedere ai nostri account social e in un batter d’occhio distruggere la nostra reputazione. Magari lo fa con il mio account e rileva poco ma abbiamo visto cosa è successo con Twitter e Bill Gates….con anche la richiesta di un riscatto…

Quella della sicurezza è sicuramente una sfida molto interessante. Riguarda ognuno di noi, ma non solo. Come la vedi?
Esatto, è proprio così. E’ una sfida che ci riguarda come singolo individuo, ma che senza dubbio ha un forte impatto come società nel suo complesso. L’avvento del digitale ha generato nuove opportunità per sviluppare servizi e strumenti di sicurezza e al contempo ha anche moltiplicato gli ambiti della nostra quotidianità che devono essere protetti.
Che sia prevenzione dal terrorismo, analisi dei flussi di persone, test e controlli delle filiere alimentari e farmacologiche per assicurare la qualità. Si tratta sempre di filoni d’azione in cui necessariamente il settore pubblico si interseca con il privato.

Questo è un focus molto interessante che ha moltissime chiavi di lettura, perché la sicurezza è un tema trasversale che abbraccia moltissimi settori. Come lo tratterete nell’evento del 7 ottobre e chi saranno i vostri ospiti?
Abbiamo costruito un panel eterogeneo che ci permetterà di affrontare il tema da tutti i suoi punti di vista, un po’ come fa il nostro fondo che investe in diverse aree. Parleremo di cybersecurity, ma non solo anche di sicurezza nelle aziende, nella filiera produttiva e del benessere dell’individuo. Sappiamo tutti che nel prossimo futuro i dispositivi connessi ad internet cresceranno in modo esponenziale (si parla di 49 miliardi entro il 2023). Nel corso del prossimo decennio, realtà virtuale e aumentata, streaming, veicoli a guida autonoma e IoT intelligente si faranno sempre più concreti.
Queste sono tutte applicazioni che richiedono requisiti e complessità che superano le capacità dell’infrastruttura internet attuale e richiedono protezione per evitare furti di dati e violazioni spiacevoli. Di questo parleremo con Bill Choi, responsabile delle relazioni di Zscaler, azienda leader nella sicurezza dei dati basata sul cloud. A lui farà da spalla Riccardo Meggiato, esperto di fama internazionale che si occupa di sicurezza digitale dedicata all’analisi di crimini digitali, guerra cibernetica, sicurezza informatica, e molto altro che ci racconterà anche degli aneddoti inimmaginabili.

Quindi concludo con la solita domanda, come partecipare?

E’ molto semplice. Nei giorni scorsi abbiamo mandato l’invito, ma per chi se lo fosse perso si entra nel sito www.thedigitaltimes.it e dalla home Page si può accedere al modulo di iscrizione che richiederà di definire una password. Questa password è importante perchè unitamente alla mail servirà per accedere allo streaming il 7 ottobre alle ore 15:00. Ricordo che l’evento è riservato solo ad operatori qualificati.
Oltre all’iscrizione all’evento il sito è ricco di contenuti. Il magazine digitale ad esempio, disponibile in formato elettronico e tramite podcast, vi offre articoli sul tema della sicurezza nelle auto con guida autonoma o del riconoscimento facciale in aeroporto in sostituzione al boarding pass….