Economia

The Rock Trading ha dichiarato fallimento. Come recuperare le criptovalute?

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Era attesa e alla fine è arrivata: la liquidazione giudiziale (l’ex declaratoria di fallimento) di The Rock Trading, l’exchange la cui operatività è congelata dallo scorso febbraio con il blocco dell’accesso dei circa 30mila clienti ai loro conti per “difficoltà riscontrate nella gestione della liquidità”.

I giudici del Tribunale ordinario di Milano, Sezione procedure concorsuali, hanno dunque accolto la richiesta della Procura milanese di dichiarare l’insolvenza della società.

Come riporta Il Sole 24 Ore, la giudice delegata a seguire la vicenda sarà Caterina Macchi, mentre il curatore designato è Luigi Giovanni Battista Saporito che avrà modo di interfacciarsi con il commissario giudiziale della capogruppo, la Digital Rock Holding, l’avvocato e commercialista Carlo Pagliughi.

Tempi lunghi

Lunghi i tempi tecnici dell’iter: il 25 ottobre 2023 è stata fissata l’udienza per l’esame dello stato passivo, mentre il termine per le presentazioni delle domande d’insinuazione è stato fissato al 25 settembre 2023.

L’exchange, fondato dal genovese Andrea Medri e dal padovano Davide Barbieri, sino allo scorso febbraio era noto come uno dei marchi più rodati e affidabili dell’ecosistema cripto nazionale, tanto che la sua operatività era seguita con attenzione mirata anche da istituti di credito di primaria importanza interessati allo sviluppo di servizi ad hoc in un mercato in forte crescita indipendentemente dalla volatilità delle quotazioni.

In seguito al blocco dell’operatività, all’acuirsi delle tensioni tra gli investitori e alla presentazione dei primi esposti in Procura, il primo marzo scorso gli uffici di The Rock Trading erano stati perquisiti dagli uomini del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza milanese oltre a quelli del Nucleo di polizia valutaria. Entrambi stavano approfondendo ipotesi di reato quali truffa e appropriazione indebita.

I potenziali capi di imputazione

Con la liquidazione giudiziale, tuttavia, il quadro dei potenziali capi d’imputazione potrebbe rapidamente cambiare: agli indagati potrebbero essere contestati anche reati di bancarotta sui quali a indagare sarà il primo dipartimento della Procura milanese, coordinato dall’aggiunta Laura Pedio che segue il caso con il sostituto Pasquale Addesso.

Tra le conseguenze della prevalenza delle ipotesi di reati di bancarotta (più gravi rispetto a quelli di truffa) potrebbe anche esservi l’attrazione su Milano di un’analoga inchiesta aperta nello stesso periodo presso la procura di Firenze.

Gli investitori coinvolti nel fallimento di The Rock Trading

Nel frattempo il Sindacato Italiano di Tutela per gli Investimenti (SITI), attraverso il suo presidente Domenico Bacci, ha reso noto di avere intenzione di costituirsi parte civile nell’eventuale processo. “Questo – ha dichiarato Bacci – sia in rappresentanza del migliaio di azionisti della holding, la Digital Rock, che nel 2021 sono stati coinvolti nella vicenda attraverso una pervasiva operazione di crowdfunding, sia dei circa 600 investitori coinvolti nel dissesto della capogruppo che rappresentiamo”.

Per quanto riguarda la quantificazione del danno emergente le cifre continuano a oscillare tra i 15 e i 20 milioni di euro. Sotto il profilo tecnico poi resta tuttora insoluto il mistero degli hard wallet in cui la società conservava le riserve in criptovalute, wallet che, secondo quanto trapelato da fonti interne alla società, risulterebbero almeno in parte, se non del tutto, svuotati. La particolarità emersa è che la società che deteneva gli hard wallet, la Onedime Srl, risulta essa stessa controllata dalla Digital Rock Holding, e che fosse presieduta e amministrata dagli stessi Medri e Barbieri. Ora le chiavette che custodivano gli asset sono state sequestrate e sono in mano alla Guardia di Finanza che ne sta verificando il contenuto.

Come recuperare le criptovalute congelate su The Rock Trading

The Crypto Gateway, un portale di formazione e informazione sul mondo delle criptovalute, ha interpellato il Dott. Andrea Russo, commercialista e curatore fallimentare con studio a Bologna ed anni di esperienza, per capire come gli investitori possono recuperare i propri depositi. Questa la sua risposta:

“Per far valere il proprio credito, bisognerà presentare la c.d. “domanda di insinuazione allo stato passivo”, da trasmettere all’indirizzo pec della procedura, entro 30 giorni dall’udienza fissata per l’esame dello stato passivo. Come fare? La Sentenza di apertura liquidazione giudiziale di The Rock Trading ha stabilito l’esame dello stato passivo (giorno nel quale, in udienza, il Giudice Delegato della procedura esamina le domande presentate dai creditori e le proposte di ammissione avanzate dal curatore), per il giorno 25.10.2023. Ciò significa che si avrà tempo fino al giorno 25.09.2023 (30 giorni prima dell’udienza) per presentare la propria domanda di insinuazione, da trasmettere esclusivamente via pec all’indirizzo: lg203.2023milano@pecliquidazionigiudiziali.it.”

Come precisato dal Dottor Russo, la domanda dovrà contenere determinati elementi che di seguito si elencano sinteticamente (per approfondimenti v. art. 201 Codice della crisi):

  • 1. l’indicazione della procedura a cui si intende partecipare e le generalità del creditore;
  • 2. l’ammontare del proprio credito;
  • 3. l’esposizione dei fatti e degli elementi di diritto che costituiscono la ragione della domanda;
  • 4. l’eventuale indicazione di un titolo di prelazione (probabilmente la natura del credito sarà chirografaria, in questo caso si può omettere il presente punto);
  • 5. l’indirizzo pec sul quale si richiede di ricevere ogni futura comunicazione.

Attenzione perché la domanda non è ammissibile se è omesso o assolutamente incerto uno dei requisiti di cui ai punti 1,2,3.

Allegati necessari alla domanda

Alla domanda devono essere poi allegati i documenti dimostrativi del proprio credito. Si consiglia dunque di allegare quanto segue:

  • profilo utente da cui si evincano i propri dati personali (nome, cognome, ID ed indirizzo email).
  • saldo del portafoglio, sia in criptovalute che in euro;
  • CSV contenente tutte le transazioni effettuate;
  • contabili dei bonifici di versamento ed eventuali prelievi e/o copia degli estratti conto da cui si evincano le movimentazioni (formato PDF);
  • email ricevute per attivazione account e qualsiasi altra operazione.