LONDRA (WSI) – Comincia a delinearsi con più chiarezza il processo di uscita del Regno Unito dall’Unione europea dopo che la maggioranza degli inglesi lo scorso 23 giugno ha votato a favore della Brexit.
Il premier Theresa May, parlando dinanzi al Congresso del partito conservatore a Birmingham ha sottolineato la legittimità del referendum, definendolo “il più grande voto per il cambiamento che questo paese abbia mai avuto” – e in merito ai tempi e al modus operandi la May aggiunge:
“La Gran Bretagna inizierà il processo di uscita dall’Unione Europea entro la fine di marzo del 2017 (…) Brexit significa Brexit (..) non esiste una “Hard Brexit” e una “Soft Brexit”. Non seguiremo il modello norvegese né quello svizzero. Sarà un accordo tra un Regno Unito indipendente e sovrano e l’Unione Europea (…) Riguardo ai diritti dei lavoratori europei residenti nel Paese, saranno garantiti in pieno. Almeno finché io sarò primo ministro (…) Nel prossimo discorso della Regina introdurremo il “Great Repeal Bill” che rimuoverà il Trattato Istitutivo della Comunità Europea del 1972. È il Trattato che ci ha portato nell’Unione Europea. È il primo passo per far tornare il Regno Unito un Paese sovrano e indipendente. Le nostre leggi saranno fatte a Westminster e non a Bruxelles, e saranno interpretate dai nostri giudici a Londra e non a Lussemburgo”.
Un discorso ben accolto da parte del presidente del Consiglio Ue che su Twitter scrive:
“Benvenuta chiarezza sull’inizio dei colloqui. Una volta che l’articolo 50 sarà attivato, l’Ue a 27 si impegnerà per salvaguardare i suoi interessi”.
La premier ha poi confermato che l’uscita del Regno Unito dall’Ue è una faccenda di competenza esclusiva del governo e non ci sarò alcun voto preventivo della Camere dei Comuni e di quella dei Lord. Il compito della Gran Bretagna sarà trovare “il miglior accordo possibile con il resto d’Europa, conservando e consolidando la cooperazione per la sicurezza e cercando intese sul libero commercio”.
“Non sarà un ritiro improvviso e unilaterale, dobbiamo lasciare in un modo concordato secondo la legge del Regno Unito e degli altri Stati membri”.