La Banca d’Inghilterra è “pericolosamente mal equipaggiata” per affrontare la prossima recessione nel Regno Unito. È un giudizio senza appello quello emesso dall’Institute for Public Policy Research (IPPR), think tank inglese, nei confronti della BoE, che punta il dito contro il livello dei tassi, a loro avviso, troppo bassi per dare respiro alla banca in caso di crisi economica.
In generale, le banche centrali riducono i tassi di interesse durante i periodi di turbolenza economica per salvagiardare il flusso di denaro e di credito nell’economia. Ma IPPR sostiene che i tassi di base della Banca d’Inghilterra sono ad un livello così basso che l’assorbimento di un eventuale shock sarà impossibile.
“I tassi di interesse sono troppo bassi per consentire un ulteriore taglio per stimolare la domanda, si rischia un crash”, ha detto Alfie Stirling, autore del rapporto.
Il tassi di interesse di base in Gran Bretagna si attestano attualmente allo 0,5%, dopo l’aumento di 25 punti base dello scorso novembre, il primo rialzo dei tassi da parte della banca in oltre un decennio.
Per il 2018, le attese sono per almeno un altro rialzo, che dovrebbe essere messo in atto nella riunione di maggio. In questa occasione le stime sono per un aumento allo 0,75%, mentre l’IPPR ritiene che i tassi dovrebbero essere vicini al 5%.
Durante l’ultima crisi, le banche centrali globali hanno tagliato i tassi di interesse in modo aggressivo per proteggere consumatori e istituti di credito dagli effetti della crisi. La BoE, ad esempio, ha tagliato il costo del denaro dal 5,75% allo 0,5%.
L’opinione di IPPR rispecchia l’idea già espressa dagli analisti di UBS secondo la quale in caso di nuova crisi, il rischio di portare i tassi in territorio negativo come è successo in Danimarca, Svezia e Svizzera, è alto.