Si apre un nuovo fronte di guerra negli acquisti online che vede due avversari apparentemente non ascrivibili agli stessi tornei e che invece presto potrebbero fronteggiarsi senza esclusione di colpi, grazie ad una nuova arma di TikTok che preoccupa non poco il gigante incontrastato delle vendite online Amazon. Si chiama “Trendy Beat” e permette la vendita diretta dei prodotti mentre si guarda uno dei tanti video facendo l’incessante scrolling quotidiano. Sappiamo bene che i video sono lo strumento di fascinazione più potente della pubblicità contemporanea e la piattaforma social cinese con i suoi live streaming ed i video virali brevi (visto che l’attenzione media arriva ad otto secondi) si lancia alla conquista degli spazi di e-commerce da tempo saldamente nelle mani di Amazon. La battaglia si svolge nell’ampio campo del social shopping, territorio complesso ed articolato. Se ci chiedessero cosa sia il social shopping, molti di noi avrebbero qualche problema a definirlo precisamente, pur essendone parte spesso con i propri acquisti online.
In pratica rispetto l’ordine tradizionale che si fa, in questo caso l’acquisto è reso più vicino a quello che avviene offline in un reale negozio. Con la tecnologia in pratica si simulano le interazioni sociali, rendendo più simili le due pratiche, magari coinvolgendo gli amici degli acquirenti. Per esempio Facebook Connect consente all’utente di chiedere opinioni riguardo il prodotto, direttamente ai propri amici di Fb sul sito di social shopping. Un’ibridazione tra reale e virtuale che tracima nel mondo offline anche con le colonnine per fare acquisti online poste all’interno dei negozi fisici.
Torniamo a TikTok un avversario che mostra i muscoli con oltre un miliardo di utenti (ed un trend di crescita che ancora continua) pronti a fare shopping mentre fanno lo scroll dei video, un rituale che anche in ltalia ha 20 milioni di adepti, praticamente una persona su tre che non sa più a chi regalare il suo tempo ed i suoi soldi. Affilano le armi Instagram che si trasforma sempre più da piattaforma di foto a piattaforma di video, si butta nella mischia YouTube con i suoi Shorts, praticamente video brevi che veicolano qualsiasi prodotto acquistabile mentre stai appunto guardando il video. La stessa cosa proprio di TikTok dove, grazie ad un link che appare vai su un sito interno all’app, compri e torni a guardare il video. Siamo nel mondo del “livestreaming ecommerce” dove il valore delle merci mosse da TikTok è stato di 5 miliardi di dollari nel 2022, ma vorrebbe raggiungere i 20 miliardi nell’anno in corso. In attesa dei dati sappiamo da Goldman Sachs che il valore delle merci crescerà del 18% all’anno in Cina, rispetto all’11 per cento dell’ecommerce in generale. In Europa TikTok studia il mercato, inserendo i dati d’acquisto e soprattutto dovrà misurarsi con le leggi che regolamentano il mercato. In Indonesia, ad esempio, il governo ha vietato l’ecommerce fatto grazie ai social network e tutto è stato sospeso nonostante l’enorme successo.
Figuriamoci negli USA cosa potrebbe succedere se le quote di mercato finissero per offuscare i competitors, viste anche le tensioni pregresse con TikTok. Sembra proprio di assistere alla scomparsa dei dinosauri, giganteschi ma evidentemente impacciati ed inadeguati nel nuovo scenario. Ne sa qualcosa Walmart, un’istituzione consolidata negli Stati Uniti, ma incapace di tenere il passo con i nuovi sistemi di acquisto. La bocciatura per i sistemi di vendita online di Amazon e Walmart appunto, viene proprio dal Wall Street Journal che usa proprio il termine dinosauri per bollare i due colossi. Il segreto è la semplicità dell’operazione che consente a TikTok di vendere con pochi click mentre stai navigando per altri motivi. Le funzioni evolute delle piattaforme social non hanno competitors tra chi vende online, ma non è un social aggregativo. Due ingredienti, l’ergonomia del servizio di vendita in un contesto di piattaforma social visitata per i suoi contenuti virali, stanno decretando un punto di non ritorno nelle vendite online.