TIM è scesa oggi in borsa dell’1,22% dopo che il governo italiano si è detto determinato a mantenere una rete di telecomunicazioni nazionale in mano pubblica. Lo ha dichiarato il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dopo che KKR ha presentato un’offerta non vincolante a Telecom Italia (TIM) per acquisire il controllo della rete fissa della società.
“Dovremo vedere la proposta di KKR […], poi il governo la valuterà una volta che avrà compreso appieno la proposta”, ha detto oggi Giorgetti, secondo quanto riferito da un portavoce, precisando che “il controllo strategico della rete rimane un obiettivo non solo dichiarato ma anche ricercato”.
L’offerta di KKR arriva dopo il fallimento dei colloqui tra i principali investitori del gruppo, Vivendi e Cassa Depositi e Prestiti.
La rete, che costituisce la spina dorsale delle telecomunicazioni italiane, è considerata strategica dal governo, che può bloccare l’offerta o imporre condizioni in base alle regole del cosiddetto golden power.
Secondo due fonti vicine alla situazione, l’offerta di KKR valuta la rete circa 20 miliardi di euro. Il private equity ha indicato il 28 febbraio come termine ultimo per l’offerta, che include una richiesta di accesso ai dati di TIM come parte di un processo di due diligence.
Dopo una prima riunione di ieri sull’offerta del fondo statunitense, il consiglio di amministrazione di TIM si riunirà il prossimo 24 febbraio per decidere sulla proposta, i cui termini non sono stati resi noti.
Quest’ultimo sviluppo nel settore delle telecomunicazioni europee evidenzia l’importanza strategica della rete e la determinazione del governo italiano a mantenerne il controllo. L’esito di quest’ultima offerta e delle potenziali controfferte sarà probabilmente seguito con attenzione dagli operatori del settore e dagli investitori.