Tim finisce nel mirino del fondo Usa Kkr, che ha presentato, durante il fine settimana, una manifestazione d’interesse sul 100% delle azioni ordinarie e di risparmio della società italiana di tlc.
Sul piatto la Kohlberg Kravis Roberts & Co mette 0,505 euro per azione, prezzo che valuta la società italiana 11 miliardi di euro, ovvero il 45% in più rispetto alla capitalizzazione alla chiusura di Borsa venerdì scorso, quando le azioni ordinarie erano quotate 0,3465 euro. Se si guarda poi al minimo toccato a inizio novembre il premio è del 60% e del 55% se calcolato sugli ultimi 30 giorni.
Tuttavia va detto che molti dei soci forti hanno comprato i titoli a valori ben superiori. A cominciare dal gruppo francese Vivendi che possiede il 24% del capitale e ha pagato i titoli in media 1,03 euro.
L’opa sarebbe soggetta alla condizione del raggiungimento della soglia di adesione minima del 51% del capitale di entrambe le categorie di azioni, ordinarie e risparmio, ma punta al 100% per procedere al delisting.
Per ora la manifestazione d’interesse del fondo americano non è vincolante, prima vuole avere accesso alla data room, con una due diligence che potrebbe durare 4 settimane e avere il “gradimento da parte dei soggetti istituzionali rilevanti”, ovvero assicurarsi che il Governo non eserciti la Golden Power.
“La Manifestazione d’Interesse è stata qualificata da KKR ‘amichevole’ e aspira a ottenere il gradimento degli amministratori della Società e il supporto del management. Essa è, allo stato, condizionata tra l’altro allo svolgimento di una due diligence confirmatoria di durata stimata in quattro settimane, nonché al gradimento da parte dei soggetti istituzionali rilevanti (“key government stakeholders”- la Società è soggetta ai poteri speciali, c.d. Golden Power, dell’Autorità di Governo). Il prezzo indicato da Kkr nella Manifestazione d’Interesse, da pagare interamente per cassa -da considerarsi allo stato, oltre che non vincolante, anche meramente indicativo -sarebbe pari a Euro 0.505 per azione ordinaria o risparmio” ha fatto sapere Tim.
MEF: “interesse Kkr è una notizia positiva per il Paese”
Per ora pur senza schierarsi valuta come ‘positivo’ l’interesse per il Paese. “L’interesse di questi investitori a fare investimenti in importanti aziende italiane è una notizia positiva per il Paese – è la posizione del Ministero dell’economia -. Se questo dovesse concretizzarsi, sarà in primo luogo il mercato a valutare la solidità del progetto”.
“L’obiettivo del Governo è assicurare che questi progetti siano compatibili con il rapido completamento della connessione con banda ultralarga, secondo quanto prefigurato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con gli investimenti necessari nello sviluppo dell’infrastruttura, e con la salvaguardia e la crescita dell’occupazione” ricorda il Mef. “TIM è il maggiore operatore di telefonia del Paese. E’ anche la società che detiene la parte più rilevante dell’infrastruttura di telecomunicazione. Il Governo seguirà con attenzione gli sviluppi della manifestazione di interesse e valuterà attentamente, anche riguardo all’esercizio delle proprie prerogative, i progetti che interessino l’infrastruttura”, conclude la nota.
Tim: il titolo mette il turbo
Questa mattina, il titolo Tim vola a piazza Affari. Il titolo segna un prezzo di 43 centesimi (+23%), a fronte degli 0,3465 euro della chiusura ufficiale di venerdì 19 novembre a Piazza Affari, ma comunque ancora inferiore rispetto allo 0,505 euro che il fondo americano sarebbe pronto a mettere sul piatto per tutti gli azionisti per arrivare al controllo di Tim.
Corre anche Inwit (+4,30%) che ha come primo azionista una holding controllata da Tim e potrebbe essere interessata dall’eventuale riassetto di Telecom. Salgono anche le quotazioni del primo azionista del gruppo telefonico, cioè Vivendi( +3,30% ).