Il governo è al lavoro per trovare entro la fine dell’anno le migliori opzioni market-friendly per Telecom Italia (TIM), segnalando che un’offerta pianificata per la rete fissa del gruppo telefonico da parte dell’istituto di credito statale Cdp è stata sospesa. Il Ministero delle Imprese scrive:
“Tenendo conto delle priorità di valorizzare le risorse umane di Tim e dar attuazione ad una efficiente e capillare rete nazionale a controllo pubblico, il Governo intende promuovere un tavolo di lavoro che entro il 31 dicembre possa contribuire alla definizione delle migliori soluzioni di mercato percorribili per massimizzare gli interessi del Paese, delle società coinvolte e dei loro azionisti e stakeholder, tenendo conto delle normative esistenti a livello nazionale ed europeo e degli equilibri economici, finanziari ed occupazionali”.
Mercoledì scade il termine per la presentazione della propria offerta da parte di Cdp, parte di un progetto più ampio volto a unire gli asset di rete di TIM con quelli della rivale Open Fiber, più piccola, per creare un campione unificato della banda larga sotto il controllo di Cdp.
Roma punta ad avviare i colloqui per definire entro il 31 dicembre 2022 le “migliori soluzioni di mercato praticabili” per massimizzare gli interessi del Paese, delle imprese e dei loro azionisti e stakeholder. La dichiarazione ha anche ribadito che Roma desidera assicurarsi il controllo della rete di TIM.
Una fonte governativa ha detto che la premier Giorgia Meloni ha sospeso l’offerta di Cdp, segnando una rottura con il passato, e ha affidato a Butti la strategia della banda larga del governo, che ha apertamente criticato i piani di Cdp per Tim. Butti ha invece chiesto a Cdp di rilevare integralmente TIM per poi vendere le sue attività di servizi, inclusa la sua unità quotata in Brasile.
Il ceo di Tim, Pietro Labriola, ha fretta di trovare un piano alternativo alla vendita di tutta la rete alla Cdp, tramontata proprio per volontà del nuovo governo: l’offerta da parte della Cassa sarebbe dovuta arrivare entro domani, ma non ci sarà. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti questo mese ha affermato che i piani di Butti richiedono ampie discussioni all’interno del governo, che ha “diverse opzioni” per assicurarsi il controllo della rete di TIM. L’azienda, che mercoledì dovrebbe tenere una riunione del consiglio per discutere questioni di governance, non ha rilasciato commenti immediati.
Analisi tecnica del titolo TIM
Chiusura in rosso per la compagnia telefonica che termina la sessione segnando un calo del 2,33%. L’apertura è stata positiva per il titolo che ha esordito a 0,2265 euro, in prossimità del top della giornata precedente, per poi peggiorare progressivamente nel corso degli scambi e concludere al livello 0,2176 verso i minimi intraday.
L’analisi di medio periodo conferma la tendenza positiva per l’azienda, sebbene analizzando il breve periodo si mette in risalto un allentamento della linea rialzista al test del top 0,2250. Primo supporto visto a 0,215. Tecnicamente se il primo supporto dovesse cedere, si prevede uno sviluppo negativo in tempi brevi verso il supporto 0,2050.