Nuovo capitolo dello scontro all’interno di Telecom Italia tra i francesi Vivendi e il fondo Elliott. In vista della riunione del 29 marzo a cui chiede di procedere alla revoca di cinque amministratori, il gruppo guidato da Vincent Bollorè punta il dito contro gli americani e lo fa nero su bianco in un paper dal titolo “Restituire Valore a Telecom Italia” diffuso in vista dell’assemblea.
“Elliott ha fuorviato gli investitori. La sua condotta ha provocato una distruzione di valore e ha messo in pericolo la stabilità finanziaria di Tim beneficiando nel contempo del calo del prezzo delle azioni. Vivendi chiede la revoca di cinque amministratori nominati da Elliott e la nomina di cinque nuovi amministratori indipendenti altamente qualificati (quattro dei quali italiani e nessuno con l’ambizione di candidarsi alla carica di Amministratore delegato), con competenze di eccellenza e specifiche esperienze nel settore delle telecomunicazioni. Il cambiamento deve iniziare ora. L’inadeguata gestione dei consiglieri di amministrazione indicati da Elliott ha portato Tim in una situazione precaria; è stato distrutto il valore per gli azionisti e sono aumentati i rischi”.
Nel White Paper Vivendi si dice pronto a sostenere “qualsiasi proposta che si riveli nel miglior interesse a lungo termine di tutti gli azionisti di Tim” tra cui anche una possibile “semplificazione della struttura del capitale”, che altro non sarebbe che la conversione delle azioni di risparmio su cui finora lo stesso gruppo francese si opponeva.
Vivendi promette che farà quanto in suo potere per proteggere i propri diritti e interessi di azionista, nonché quelli delle altre minoranze che possano essere minacciate.
Il documento giunge pochi giorni dopo una missiva che, secondo indiscrezioni di stampa, il presidente di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine, Consigliere di Tim, avrebbe inviato alla Consob. Il tutto a pochi giorni alla presentazione del piano industriale da parte dell’amministratore delegato Luigi Gubitosi.