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TITOLI TECNOLOGICI USA +37% DA META’ OTTOBRE

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I titoli tecnologici, rappresentati massicciamente
nell’indice Nasdaq Composite, hanno messo a segno un impressionante rialzo del 37% dal 15 ottobre, stando alle misurazioni effettuate utilizzando il Morgan Stanley High-Tech Index (MSH).

Visti gli alti livelli raggiunti qualche analista comincia a nutrire apprensioni per la valutazione delle azioni in questo comparto. Ma del resto da mesi – se non da anni – ogni allarme lanciato da guru o analisti ed esperti di varie banche d’affari, e’ andato sempre, completamente, disatteso. Invece, incuranti di schiere di allarmisti, ribassisti e cassandre, i titoli tecnologici hanno continuato a marciare verso l’alto.

Ed ecco un aneddoto. La famiglia newyorkese Tisch, proprietaria tra le altre attivita’ della catena di cinema Loews, della societa’ di assicurazione Cigna e della Bulova, da almeno tre anni scommette sul ribasso dei tecnologici e sullo scoppio di quella che loro definiscono la ”bolla” di Wall Street. La strategia ribassista dei Tisch e’ stata attuata, in concreto, tramite l’acquisto di put sull’indice Standard & Poor’s 500 (vedere SPX, quotazioni interattive) e di put sull’indice Nasdaq Composite 100 (QQQ) (una scommessa sul futuro ribasso di tali indici). Ebbene: i Tisch hannno gia’ perso, aspettando un crollo che non si e’ mai realizzato, oltre 1 miliardo di dollari (1.930 miliardi di lire).

Detto cio’, secondo alcuni analisti, il fatto che
l’indice MSH sia, ai prezzi di chiusura di venerdi’, del 22% al di sopra della media mobile calcolata a 50 giorni, e’ un segnale che indicherebbe a questo punto una qualche cautela, poiche’ significa in effetti che i titoli high-tech e internet sono davvero saliti troppo, e troppo in fretta. Ovviamente, pero’, tutti sappiamo che osservazioni simili erano state fatte mille volte anche in passato. Per ora, chi ha avuto ragione? Sempre coloro che sostengono: ”Questa volta e’ la situazione e’ diversa”, parlando delle iper-valutazioni della nuova economia americana, e negando la tesi di chi auspica un rientro alle normali valutazioni del giusto valore tramite l’analisi dei fundamentals.

Eppure i ”realisti” e i fondamentalisti sono stati fin qui smentiti dagli eventi, e alcuni sono stati costretti a ricredersi e a rimangiarsi cio’ che avevano affermato, dopo aver perso tra l’altro un bel po’ di soldi per non essere saliti in tempo sul treno del rialzo di Wall Street.

Fino a questa settimana – dall’inizio del 1999 – la crescita dei prezzi alla borsa Usa e’ stata infatti davvero notevole: l’indice Dow Jones e’ salito del 22,9%, l’indice Standard & Poor’s 500 e’ su del 16,6% e il celebrato Nasdaq e’ gia’ cresciuto del 60,6%.

Proprio per il gran successo del Nasdaq, e per tutto cio’ che questo mercato borsistico (il piu’ vasto e liquido del mondo) rappresenta per milioni di investitori che scelgono le aziende del futuro su cui puntare, Wall Street Italia introduce da questa settimana un secondo grafico in tempo reale in Prima Pagina, oltre a quello gia’ esistente – e molto apprezzato dai nostri utenti – con il livello dell’indice Standard & Poor’s 500: da lunedi’ pubblicheremo in tempo reale anche il chart del Nasdaq Composite.

WSI ha anche provveduto a ridisegnare le tabelle con gli indici di borsa, le variazioni percentuali, i volumi, nonche’ il valore del titolo del Tesoro Usa a 30 anni; il tutto fornito gratuitamente e in tempo reale. Adesso le tabelle sono decisamente piu’ leggibili. Speriamo di avervi fatto cosa gradita.