Le prospettive per l’anno in corso sono difficili da decifrare e definire. Dopo un anno finito molto male che faceva presagire la continuazione di certi trend “il 2019 è partito abbastanza stranamente bene, ma permane un grande pessimismo“. Lo ha segnalato a Wall Street Italia Luca Tobagi, investment strategist di Invesco, sottolineando la mancanza di soldi nel mercato.
Intervenuto a margine del Salone del Risparmio 2019 l’analista ha azzardato qualche previsione, sottolineando che “c’è tantissima liquidità in giro. In Italia si stima che un terzo delle famiglie” abbia i soldi parcheggiati nei conti correnti. “Significa che la gente non investe e che a partecipare al rally sono stati in pochi”. Il fatto che non ci siano troppi investitori nel mercato delle obbligazioni a spread e dell’azionario è una notizia positiva, secondo Tobagi.
“Sarò più preoccupato quando vedrò questa situazione ribaltarsi e quando vedrò i mercati molto affollati”. Non è il caso ora. Con l’approssimarsi del mese di maggio “i mercati avranno più instabilità e volatilità”, visto l’avvicinarsi di una serie di scadenze elettorali, come le europee di fine maggio, una possibile tregua sulla guerra dei dazi e la Brexit.
Banche centrali sosterranno i mercati
Questa sequenza di date e avvenimenti è una fase che potrebbe portare maggiore volatilità. Gli scenari possono essere due: una correzione mite che avviene semplicemente per forza di gravità. Oppure lo secondo scenario un po’ più negativo, inseguono e corrono a comprare in maniera disordinata potrebbe fare avere una performance accelerata al mercato che poi però correggerebbe “in maniera brusca”.
La percezione di rischio è molto alta al momento: “i rendimenti dei Bond governativi sono scesi tanto e abbiamo spread nei mercati obbligazionari corporate”, soprattutto emergenti e high-yield (ad alto rischio) con rendimenti “molto interessanti”.
Il tutto con un quadro macro che, “nonostante le grandi preoccupazioni che si addensano sullo scacchiere globale, è di crescita“. L’inflazione poi “è molto moderata ma ancora positiva” e “le banche centrali hanno già rimosso un rischio” importante. Hanno infatti cambiato già idea e direzione. E “una politica accomodante sicuramente è un elemento di supporto per i mercati”.