Sono in corso fino a mercoledì le prenotazioni online per aggiudicarsi un investimento nella dodicesime emissione del Btp Italia (il termine per gli investitori professionali e giovedì). Il titolo di stato con scadenza a 6 anni garantisce l’indicizzazione con l’andamento dei prezzi al consumo e un rendimento minimo annuo garantito dello 0,25%. Particolarmente apprezzato dalla clientela retail: era andata ai piccoli risparmiatori circa la metà della precedente emissione, datata novembre 2013.
Questo Btp Italia, rispetto alle controparti non indicizzate all’inflazione, si rivela più redditizio a partire da un livello di incremento dei prezzi annuo dello 0,7%, inferiore, dunque, ai livelli registrati lo scorso ottobre (1%). In generale, se si hanno aspettative ottimiste sull’andamento dell’economia italiana si può immaginare che il livello dei prezzi non dovrebbe scendere al di sotto della soglia minima. Un piccolo “premio” del 4 per mille, rivolto in particolare ai piccoli risparmiatori poco interessati a vendere il titolo prima della scadenza, è riconosciuto a chi mantiene il Btp Italia per tutta la sua durata.
A conti fatti, però, questo genere di titolo non offre grandi opportunità di rendimento se si considera che l’obbligazione analoga appena scaduta offriva una cedola reale del 2,15%. L’appetibilità è dunque limitata agli investitori avversi al rischio.
“I BTp Italia rappresentano una copertura efficace in caso di avversione al rischio perché sono principalmente detenuti da investitori domestici, perché in genere questo tipo di obbligazioni tende a sovraperformare sia i BTp nominali, sia quelli indicizzati all’inflazione europea in uno scenario di tassi crescenti”, ha detto al Sole 24 Ore Chiara Cremonesi, strategist sul reddito fisso di UniCredit Research.