New York (WSI) – La crisi c’è, ma non per tutti. I gestori oggi scoprono di avere un problema: gli investitori li stanno investendo di troppa liquidità. Dall’anno scorso è stato scavato un solco. Se nel 2012 si rifuggiva dal rischio Paese adesso sempre di più sono a caccia di rendimenti: chiedono ai propri fund manager di investire sul debito di Paesi con un rating di credito più o meno affidabile, dalle scadenze a breve termine. Tanto che anche i titoli di Stato francesi sono stati rispolverati.
Secondo la società Investment Company Institute, gli investitori hanno deciso di impiegare milioni di milioni di dollari nei fondi americani tra novembre e gennaio, portando le masse in gestione a quota 2.695 miliardi. Un dato che si avvicina molto a quanto raccolto due anni su un orizzonte temporale di sei mesi.
Gli esperti di Barclays hanno stimato che almeno 250 milioni di dollari verranno investiti nei fondi di investimenti, considerati dai più l’opzione attuale più sicura. Mentre altri investitori lo faranno per incrementare la ricerca di rendimento.
Bob Auwaerter, alla guida del reddito fisso presso Vanguard Group, ammette di non aver mai assistito a nulla di simile nella sua carriera.
Come osserva Adrian Cronje, responsabile degli investimenti della società Balentine, è almeno consigliabile diffidare di fondi del mercato che investono in asset più rischiosi, come il debito bancario in particolare degli istituti europei. Come dire: tutto ha un limite.