L’11 settembre 2001 è una data che rimarrà indelebile nel calendario degli Stati Uniti e di tutto il mondo. Sono trascorsi esattamente 22 anni dagli attacchi terroristici alle Torri Gemelle, eppure quella ferita è ancora aperta oggi.
Continua il processo di ricostruzione: lo sforzo fatto fino a questo momento è immane. Lower Manhattan è rifiorita, anche se con un aspetto completamente nuovo. A prendersi l’incarico della ricostruzione sono state principalmente la Silverstein Properties, la quale capo a Larry Silverstein, e la New York Port Authority, un’agenzia governativa che è proprietaria del terreno dove sono state costruite quasi tutte le nuove infrastrutture: una stazione ferroviaria, dei negozi e dei parcheggi.
L’attentato delle Torri Gemelle dell’11 settembre
L’11 settembre 2001 è stato il giorno più buio della storia degli Stati Uniti. Per la prima volta il paese è stato attaccato nel proprio cuore nevralgico: un volo dell’American Airlines – che era in viaggio da Boston a Los Angeles – è stato dirottato, andando a centrare una delle Torri Gemelli: il simbolo di New York. Dopo diciassette minuti, alle 9:03, un altro volo della stessa compagnia si è schiantato contro la Torre Sud. Un terzo aereo viene dirottato sul Pentagono, a Washington, mentre un quarto precipita in Pennsylvania, fallendo l’obiettivo.
Quello alle Torri Gemelle costituisce uno degli attacchi più gravi alla storia degli Usa, che ha causato 2.996 morti. A distanza di 22 anni, molte vittime non hanno ancora un nome.
Cosa sta accadendo a New York
Come è cambiato il quartiere che ospitava le Torri Gemelle nell’arco di questi 22 anni. Come ha reagito a questa ferita, una delle città più internazionali al mondo?
Silverstein aveva acquistato le Torri Gemelle poche settimane prima degli attacchi dell’11 settembre 2001. Lo sviluppo edilizio, successivo all’attacco terroristico, ha portato alla nascita di edifici per uffici: il primo a vedere la luce fu il Seven World Trade Center, che è stato inaugurato nel maggio del 2006. In un primo momento le aziende avevano timore ad affittare gli spazi al suo interno: era ancora viva la memoria dell’11 settembre. La Silverstein riuscì a riempire quell’edificio solo nel 2012.
Nel 2013, invece, aprì il Four World Trade Center, che è stato completamente affittato nell’arco di tre anni. Nel 2018, invece, è stato aperto il Tree World Trade Center: dopo la pausa determinata dalla pandemia, adesso risulta essere occupato al 90%. Tra le società che hanno trovato spazio al suo interno ci sono: Uber, McKinsey & Company e Hudson River Trading.
A distanza di ventidue anni dall’attacco terroristico, secondo quanto riporta il sito Fox Business, il tasso di occupazione degli edifici del WTC farebbe invidia alla maggior parte degli investitori immobiliari di tutti gli Stati Uniti. Oggi, però, il quartiere ha un valore anomalo, condizionato proprio dagli eventi catastrofici dell’11 settembre.
All’interno dei nuovi edifici del WTC, l’età media della popolazione è pari a 28 anni. Questo significa che nel momento in cui è avvenuto l’attacco terroristico avevano sei anni.
La zona delle Torri Gemelle sta cambiando volto
Secondo McQuillan, un importante costruttore statunitense che ha collaborato alla riqualificazione dell’area, la zona è diventata un luogo di arte e cultura. Nel corso di questa settimana verrà inaugurato un nuovo centro per arti dello spettacolo. Nel corso di questi anni, infatti, Silverstein ha dato la possibilità agli artisti di lavorare gratuitamente negli spazi aperti degli uffici dei nuovi edifici del WTC.
Uno degli artisti che ha lavorato è Kerry Irvine, la cui sorella è morta nell’attacco dell’11 settembre. Kristy era una commerciante che lavorava per Sandler O’Neill nella Torre Sud. Devastata per la perdita di sua sorella, Irvine smise di dipingere per circa otto anni a causa del suo dolore. Per molti anni evitò il luogo in cui morì sua sorella.
Irvine ha iniziato lentamente a dipingere di nuovo in omaggio a sua sorella e alla fine è riuscita a far diventare la sua arte una vera e propria professione, con la quale mantenersi. Nel 2017, un’amica parlò a Irvine degli spazi disponibili nei nuovi sviluppi del WTC e lei andò a vedere lo studio di un altro artista in uno degli edifici. Irvine ha quindi deciso di trasferirsi in uno studio nel WTC: ha quindi iniziato a dipingere senza pagare l’affitto nei vari spazi messi a disposizione del WTC. Adesso il suo studio si trova all’ottantesimo piano del Seven WTC con una vista a 360 gradi della città.