ROMA (WSI) – Il toto-premier e’ gia’ cominciato: i nomi piu’ gettonati sono quelli di Giuliano Amato (gia’ considerato da Napolitano un ottimo candidato per il Colle) ed Enrico Letta. Ma nessuno si spinge a prevedere che grado di connotazione politica Napolitano vorra’ dare al ‘suo’ governo.
“Avro’ modo di dire quali sono i termini con cui ho accolto l’appello ad assumere di nuovo la carica di presidente”, si limita a dire Napolitano, che luned giurera’ e pronuncera’ il discorso di insediamento di fronte al Parlamento in seduta comune.
La partita sul governo si aprira’ domani, ma innanzitutto occorre capire lo ‘schema’ da adottare. Sul nome di Amato c’e’ la forte opposizione della Lega, con Roberto Maroni che ha gia’ detto di non essere disponbile ad appoggiarlo.
In un’intervista a Repubblica, Matteo Renzi sfida Napolitano e il suo stesso partito (che pare pendere per la soluzione governissimo tecnico a larghe intese), lanciando l’ex sindaco di Torino Chiamparino come guida di un governo politico.
Vista la difficolta’ del Pd e la conflittualita’ tra le forze parlamentari, Berlusconi vuole che ci sia un esecutivo di ‘alto profilo’, che fornisca ampie garanzie (e non solo sulla Giustizia) e che rispetti alcune condizioni.
Il presidente della Repubblica in ogni caso ha gia’ messo in cima alla lista delle riforme da portare avanti la modifica del sistema di voto. La legge elettorale, ma anche la riduzione del numero dei parlamentari e dei costi della politica sono alcuune priorita’ indicate alle forze politiche che hanno condotto l”operazione Napolitano’.
I due maggiori artefici sono stati proprio Monti e Berlusconi. Raccontano che si sia registrato un vero e proprio ‘disgelo’ tra il premier uscente e il Cavaliere. Entrambi hanno promesso di impegnarsi per contrastare la ‘deriva’ di Grillo.
L’opzione Amato, la prima scelta di Napolitano, per ora si ‘scontra’ con il no della Lega ma anche con alcune perplessita’ proprio nel Pd. Lo stesso ‘dottor Sottile’ avrebbe manifestato dubbi sulla possibilita’ di presiedere un esecutivo con forze parlamentari cosi’ divise. La valutazione riguarda proprio l’agibilita’ politica in un momento cosi’ delicato.
“Il governo? Aspettiamo cosa dira’ il Presidente della Repubblica”. Risponde cosi’ Matteo Renzi, ai giornalisti che gli chiedevano di commentare un eventuale incarico di presidente del Consiglio per Giuliano Amato.
segnalato da: francesco618
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