Gli investitori italiani sono quelli a livello europeo maggiormente interessati agli investimenti sostenibili. È quanto risulta dall’analisi UBS Investor Watch, la più vasta ricerca periodica sugli investitori dotati di grossi patrimoni (i cosiddetti HNW, acronomo che sta per high net worth).
Il report mette in luce le profonde differenze che ci sono a livello globale: Cina, Brasile ed Emirati Arabi Uniti registrano la percentuale più elevata di coloro che dichiarano di utilizzare investimenti sostenibili; Stati Uniti e Regno Unito quella più bassa.
I risultati salienti dello studio sono i seguenti:
- Il 93% degli investitori italiani ritiene che investire nella sostenibilità non comporti una rinuncia alla performance (media globale: 82%). Inoltre, il 50% degli stessi si attende dagli investimenti sostenibili una performance superiore a quella degli investimenti tradizionali (in linea con la media globale).
- Il 90% degli investitori italiani è interessato agli investimenti sostenibili (media globale: 85%) e oltre la metà (54%) di essi prevede di detenere strumenti sostenibili nel proprio portafoglio nei prossimi cinque anni (media globale: 48%). I più propensi ad agire in tale direzione sono gli under 35. Vi è un interesse tale che il 72% degli investitori italiani ritiene che investire nella sostenibilità diverrà una pratica comune nell’arco di un decennio, con un valore ben superiore alla media globale (58%).
- Gli investitori italiani sono anche molto interessati ad agire in maniera sostenibile nella vita quotidiana e il 78% ritiene molto importante utilizzare il proprio tempo e le proprie risorse per contribuire alla tutela dell’ambiente (media globale: 65%).
- I maggiori ostacoli agli investimenti sostenibili sono evidenti: il 69% degli investitori italiani che non ha optato per questo tipo di strumenti ritiene difficile quantificarne l’impatto e il 69% è soddisfatto del proprio approccio attuale (medie globali: 72% e 66%).
Lo stile di vita sostenibile si traduce in interesse
Gli investitori italiani dominano la classifica in termini di stile di vita sostenibile, con percentuali superiori ai colleghi europei sotto molti aspetti. Una significativa maggioranza degli investitori facoltosi in Italia (78%) considera importante utilizzare il proprio tempo e le proprie risorse per contribuire a creare un pianeta migliore (media globale: 65%).
Di conseguenza l’86% degli investitori italiani è sempre più attivo nell’allineare le decisioni di spesa ai propri valori personali (media globale: 81%) e nello spendere di più per prodotti di aziende che adottano pratiche sostenibili (media italiana: 76%; media globale: 69%). Tale mentalità si traduce anche in un interesse verso gli investimenti sostenibili, con una prevalenza nell’Italia centrale (96%). Anche se in tutte le fasce d’età si registra un’elevata attenzione per gli investimenti sostenibili, è il gruppo degli under 35 a essere maggiormente coinvolto (96%), mentre la fascia 51-64 mostra un livello di interessamento inferiore (87%).
Gli ostacoli agli investimenti sostenibili
Tra gli investitori italiani che non adottano soluzioni sostenibili, il 69% (media globale: 72%) dichiara che l’ostacolo principale consista nella difficoltà di quantificarne l’impatto. Altrettanti sono gli investitori italiani già soddisfatti dell’approccio che attualmente applicano agli investimenti. Un altro timore evidenziato dal 60% degli investitori italiani (media globale: 68%) nasce dalla convinzione che le soluzioni di investimento sostenibile non siano sufficientemente consolidate.
Nessun compromesso tra valori personali e rendimento
Dalla ricerca emerge che sono pochissimi gli investitori italiani che si aspettano un rendimento inferiore quando investono in strumenti sostenibili. Il 93% degli investitori italiani (a fronte dell’82% globale) ritiene infatti che i rendimenti degli investimenti sostenibili saranno pari o superiori a quelli degli investimenti tradizionali e considera le aziende sostenibili maggiormente responsabili, meglio gestite e più lungimiranti, e pertanto dei “buoni investimenti”.
Le aspettative relative al rendimento variano molto da paese a paese. In Cina e Brasile, che registrano un’elevata percentuale di soggetti che si dichiarano investiti in soluzioni sostenibili, oltre il 70% degli intervistati ritiene che questi strumenti avranno una performance migliore rispetto agli investimenti tradizionali (media globale: 50%). Le aspettative in Italia sono allineate alla media globale, mentre Stati Uniti e Regno Unito mostrano il minor livello di fiducia nei rendimenti, con percentuali che non superano rispettivamente il 19% e il 27%.
Il grande slancio degli investimenti sostenibili
Malgrado gli ostacoli esistenti, gli investitori italiani si attendono un notevole incremento della popolarità degli investimenti sostenibili nei prossimi anni. Infatti, il 90% degli investitori italiani è attualmente interessato agli investimenti sostenibili (media globale: 85%) e oltre la metà (54%) degli stessi prevede di detenere investimenti sostenibili nel proprio portafoglio nei prossimi cinque anni (media globale: 48%). In termini di fasce d’età, i più propensi a optare da qui a 5 anni per gli investimenti sostenibili sono gli under 35 (70%).
L’interesse è tale che il 72% degli investitori italiani ritiene che investire nella finanza sostenibile diverrà la nuova pratica standard nell’arco di un decennio, con un valore ben superiore alla media globale (58%). Al contrario, soltanto un terzo degli investitori negli Stati Uniti e nel Regno Unito concorda sul fatto che gli investimenti sostenibili diverranno una pratica comune entro tale lasso di tempo.
Paolo Federici, Head of Wealth di UBS in Italia ha dichiarato “Gli investitori italiani mostrano una crescente attenzione verso le tematiche di sostenibilità, il cui riflesso si riscontra anche nei sistemi di valori e negli stili di vita che scelgono di adottare. Gli investimenti sostenibili diventano parte integrante di questa filosofia, e per questo è di primaria importanza che siano opportunamente rappresentati anche nel patrimonio personale. Alla luce di ciò, vediamo nei prossimi anni rilevanti prospettive di sviluppo per tali soluzioni, soprattutto tra le generazioni di investitori più giovani. Sussistono, da parte di chi ancora non li ha adottati, alcune difficoltà nel quantificarne l’impatto, ma in generale l’interesse e l’entusiasmo stanno crescendo a un ritmo decisamente sostenuto”.
Per incoraggiare ulteriormente tali investimenti, UBS si è impegnata a portare ad almeno 5 miliardi di dollari la propria quota negli impact investment nell’arco dei prossimi cinque anni, a sostegno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Al World Economic Forum di Davos nel 2018 UBS ha annunciato i primi portafogli cross-asset 100% sostenibili riservati a clienti privati, orientati ai tassi di rendimento di mercato risk-adjusted e al raggiungimento di benefici sociali e ambientali.