LEGNANO (WSI) – La situazione in America migliora mentre quella europea è ancora in stallo, con rischi per la crescita nella seconda metà del 2013. Il rapporto stilato dal FMI aveva ragione e la conferma ci arriva dalla pubblicazione del Beige Book, redatto grazie ai contributi dei diversi distretti della Federal Reserve americana che hanno visto, chi più chi meno, dei miglioramenti dal punto di vista dell’economia reale.
La ripresa si sta mostrando con tassi modesti o moderati, a seconda dei distretti, ma c’è, con l’attività manifatturiera in miglioramento così come la domanda aggregata, con ancora però dei punti interrogativi circa i futuri piani fiscali, sui quali però sembra essersi creato un consensus di fondo positivo.
La pubblicazione è avvenuta ieri in serata e non è andata a produrre movimenti importanti sui mercati, in quanto essa si trovava in linea con le attese degli analisti, soprattutto dopo i forti movimenti di rivalutazione del dollaro americano, di fronte alla vendita delle borse europee, seguita dai futures americani, dopo che sono cominciati a circolare rumors circa un possibile downgrade della Germania.
Le materie prime restano sotto pressione e non mostrano grossi segni di correlazione con gli altri mercati, mentre sul valutario il dollaro è tornato con forza a spolverare lo status di valuta rifugio, anche se su un orizzonte temporale di brevissimo periodo. Non possiamo assumere che tali movimenti possano in qualche modo essere presi come esemplificativi di quello che potrebbe accadere nel futuro, ma quando essi accadono e si protraggono per la giornata, chi lavora sull’intraday (ancora a nostro avviso il modo migliore per sfruttare i movimenti dei mercati, con le uniche eccezioni degli yen giapponesi e dell’oro, sui quali abbiamo ragionato in maniera importante nelle scorse settimane) ha di fronte a sé ottime opportunità interpretative ed operative.
Un’ultima nota relativa al Canada, dove i tassi sono rimasti invariati per l’ennesima volta e dove il governatore della BoC ha sottolineato un rallentamento economico del Paese, andando a divergere da quanto mostrato dagli Stati Uniti, il che potrebbe portare a pressioni sul dollaro canadese anche nel medio periodo. Passiamo ora ad analizzare i livelli tecnici di primaria importanza, prima di spostarci a Milano per la conferenza sulla Guerra Valutaria di FXCM.
EurUsd
La moneta unica europea ha mostrato dei forti cali contro il dollaro andando a toccare quota 1.3000, ci troviamo ora in fase correttiva con l’area compresa tra 1.3070 e 1.3100 che potrebbe fungere da resistenza, data la presenza delle medie orarie e del livello psicologico.
Possibile sfruttare pull back di quest’area per pensare ad acquisti di dollaro americano, tenendo conto che un superamento di 1.3130 potrebbe riproporre i livelli da cui siamo partiti ieri mattina. Per valutare eventuali approfondimenti ribassisti, valutiamo l’area che passa intorno a 1.2970, che se superato potrebbe lasciare spazio ad accelerazioni dapprima verso 1.2940, con potenziali estensioni fino a 1.2910 (zone di congestioni precedenti).
UsdJpy
Lateralità per il dollaro yen tra 97.25 e 98.40. Possibilità di lavorare in trading range sfruttando gli oscillatori e le zone di supporto o resistenza statiche utilizzando delle strategie difensive che potrebbero prevedere ordini di stop e reverse al di fuori di questi confini. Un superamento di 98.75 diviene comunque necessario per assistere a salite significative, che potrebbero spingersi fino a 99.25, mentre in caso di ribassi è possibile assistere al raggiungimento dell’area di 96.75, se superato il 97.10.
EurJpy
Buona la divergenza ribassista individuata ieri mattina, con i prezzi che hanno toccato quota 126.40, prima di ripartire insieme alle correzioni di EurUsd. Ci troviamo sulle medie orarie che hanno incrociato a ribasso e che potrebbero fornire, insieme a 128.75, dei buoni punti di resistenza da essere sfruttati per vendite di euro, presentando un’impostazione del genere un buon risk reward. Sopra 129.00 è possibile infatti attenderci tentativi di raggiungimento dei massimi, mentre approfondimenti sotto 127.00 potrebbero proporre nuovi minimi.
GbpUsd
Forte discesa del cable che si è però mantenuto sopra il livello di 1.5200 e sopra i minimi precedenti, passanti proprio per questo punto. Come sull’euro, possibilità di valutare le resistenze per vedere un prosieguo del movimento ribassista, che in caso di raggiungimento dei minimi della notte potrebbe provare estensioni verso 1.5200, livello da superare di circa una ventina di punti prima di considerare approfondimenti di rilievo. Sopra 1.5280 potenziali tentativi di ripresa, che vedono però in 1.5235 delle forti resistenze.
AudUsd
Sotto pressione anche il dollaro australiano, che si sta appoggiando alla media mobile a 21 periodi oraria. Dovessimo assistere al superamento a ribasso dell’area di 1.0270, potremmo attenderci tentativi di raggiungimento dei minimi precedenti in area 1.0220, se anche il livello di 50 non dovesse tenere (le congestioni precedenti sono abbastanza confuse, è dunque difficile individuare i livelli degli ordini). Una risalita oltre 10.325, di contro, potrebbe riproporre salite oltre 1.0350, con ultima area da considerare come resistenza quella passante per 1.0400 (media a 100 oraira e massimi precedenti).
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