NEW YORL (WSI) – In questi giorni di grandi turbolenze finanziarie, un trader consiglia di fidarsi solo del mercato dei Bond che non si fa influenzare dalle emozioni del momento come l’azionario. I Bond infatti non stanno seguendo il gli acquisti “da panico” degli ultimi giorni. Hanno disciplina e una prospettiva a più ampio raggio temporale.
Un fenomeno analogo si può segnalare nel mercato del credito. Gli indici sono molto volatili mentre il cash rimane invariato su livelli preoccupanti. “Viviamo in un mondo dove tutto sembra correlato, tuttavia le transizioni funzionano su più livelli. I trader sono cadendo vittima di giornate negative con sempre maggiore frequenza”.
“La verità è che c’è un problema sul fronte della domanda. È un pio desiderio quello dei banchieri centrali di sperare che in consumatori inneschino la ripresa economica, salvando società e Stati eccessivamente indebitati”.
“Qualcuno dovrà pure risparmiare”, dice il trader citato da Richard Breslow su Bloomberg, anche se è costretto a farlo mettendoli da parte nel salvadanaio di casa o “sotto il materasso”.
Nessuna via d’uscita indolore da crisi petrolio
Le politiche monetarie di allentamento straordinario non riusciranno da sole a ravvivare un’inflazione sottotono e rilanciare la crescita economica. Le Borse sono troppo emotive, se ragionassero con un approccio razionale non avrebbero rimbalzato dopo i cali pesanti di inizio 2016.
Non c’è una via d’uscita positiva dalla crisi delle quotazioni del petrolio, afflitte da una serie di speculazioni al ribasso e da un’offerta che resterà probabilmente in eccesso per almeno un altro anno.
Un prezzo del petrolio in rialzo aiuterà le banche e i produttori di greggio che hanno preso in prestito denaro con troppa facilità in passato, ma avrà l’effetto di una tassa addizionale sui consumatori.