LEGNANO (WSI) – Di fatto ci troviamo in un mercato, ormai da qualche mese, dove sono pochi e precisi market mover a creare volatilità sui prezzi degli strumenti finanziari, volatilità che comunque resta circoscritta al breve termine. In realtà questo si sostanzia nel fatto che i temi di fondo del mercato non mutano: le manovre di massicce immissioni di liquidità che vedono protagoniste le principali Banche Centrali rimangono intatte così come gli scenari macro delle diverse aree economiche.
Quadri tecnici e mirate opportunità
La scorsa settimana intitolavamo il nostro Morning Adviser “Mirate opportunità intraday” riferendoci al fatto che, in un contesto generale non entusiasmante delle dinamiche di pricing dei diversi strumenti finanziari, valeva la pena di muoversi in ottica intraday e ricercando le opportunità sulla base solo dei livelli tecnici grafici laddove vi era qualche market mover come propellente, senza troppo preoccuparsi di compiere preventivamente analisi di più ampio respiro o di cogliere movimenti direzionali.
E’ stato questo il caso della sterlina, discretamente volatile perché interessata da alcune release la settimana scorsa, e dello yen ad esempio, in costante indebolimento contro euro e su prezzi significativi contro dollaro americano. Ben più perplessi ci lasciavano invece l’eurodollaro, le commodities currencies, così come l’azionario in generale e le materie prime.
Per la giornata di oggi ci sentiamo di fornire le medesime raccomandazioni dal punto di vista del metodo; nel merito, un focus particolare lo meritano invece i dollari canadese, australiano e neozelandese, ben rafforzatisi questa notte contro il biglietto verde e che potrebbero essere protagonisti di buoni ritracciamenti una volta toccati i primi punti grafici di supporto/resistenza, l’eurodollaro stesso che si trova a fare i conti con l’importante resistenza tecnica di 1,35 a forte di una compressione di prezzo e volatilità sempre più accentuata. Il Dax si trova invece nuovamente nei pressi dei massimi storici a cui porre grande attenzione, così come il petrolio WTI che staziona nei pressi di supporti tecnici cruciali. Questi in sintesi i grafici a cui dare priorità per la giornata odierna, a nostro avviso.
Che settimana ci attende
Il clou della settimana economica si avrà senz’altro con la pubblicazione delle Minute del FOMC della Fed, che potranno verosimilmente presentare un quadro più chiaro circa possibili manovre in ottica tapering e quindi dollaro-supportive; ciò, confermato da alcuni speaker della Fed, si scontra però con l’avvento del neo-Governatore Janet Yellen la quale ha già fatto intendere che nel breve non vi saranno stravolgimenti in materia di politica monetaria dell’Istituto Centrale USA. Va tuttavia ricordato che la Yellen si insedierà soltanto a Febbraio e per ora il suo parere è limitato alla sua rappresentatività all’interno del Board Fed. Ciò che pure sarà rilevante riguarderà invece il dato sull’inflazione USA, così come quello su Vendite al dettaglio e Vendite di Abitazioni.
Dal punto di vista dell’Eurozona invece toccherà agli Indicatori di Sentiment quali PMI e ZEW Tedesco e verosimilmente alle dichiarazioni che sempre si susseguono tra i membri del Board BCE, come il caso più recente di Praet che si è espresso circa il fatto che a Francoforte rimarrebbero opzioni ulteriori anche qualora dovesse essere giocata la clamorosa carta di portare a zero il tasso di rifinanziamento principale. Questo un brevissimo, dunque, recap dei market mover di questa settimana nell’ambito di quello che resta un approccio metodologico che, dal nostro punto di vista, deve rimanere assolutamente tecnico nel momento in cui si pensa di effettuare il click per cogliere delle opportunità di trading. Per cui passiamo alla rassegna dei livelli grafici.
QUADRO TECNICO
EurUsd: come accennato nella prima parte, assume una buona rilevanza la resistenza corrispondente alla soglia di 1,35, più volte toccata nel recentissimo passato. Il livello peraltro coincide in maniera molto precisa al 38,2% di Fibonacci del movimento al ribasso dal massimo di 1,38 al minimo recente di 1,33. Occorre però, data la scarsa volatilità, prediligere lo scenario che non ne contempla la violazione al rialzo al fine di riprendere l’area tra 1,3475 e 1,3455 dove pensare di prendere i primi profitti sul transito della trendline di supporto congiungente gli ultimi minimi; il tutto suffragato dall’oscillatore stocastico che, in lieve divergenza, potrebbe girarsi verso l’ipervenduto. 1,3425 il livello successivo in caso di movimento approfondito. Eventuali break al rialzo, dei quali conviene apporre dei filtri di conferma, vedrebbero già in 1,3540 la prima resistenza e in 1,3564 la seconda (50% Fibonacci).
UsdJpy: sul daily è apprezzabile una possibile pin candle ribassista su massimi significativi, che su 4 ore trova forza nella divergenza regolare bearish tra prezzo e oscillatore stocastico che vede nell’area compresa tra 99,90 e 99,75 un primo punto di attenzione, dal quale rivalutare possibili acquisti per ripresa di 100,15 e 100,45. 99,40 il target ideale del pattern ribassista.
EurJpy: daily ancora ben impostato al rialzo per il cross. Lo scenario ribassista diverrebbe verosimile al di sotto del pivot daily e dell’area di supporto statica a 134,90 per progressivi ed equidistanti step a 135,70 e 135,50. Da lì le aree di acquisto per la ripresa di 1,35. Un freno alla discesa potrebbe però avvenire proprio su questa soglia e permettere buoni rialzi con obiettivo a 135,50 e buon rapporto Rischio/Rendimento.
GbpUsd: da grafico daily resta confermata la forza del pound che appare da un punto di vista tecnico capace di riprendere area 1,6145 per riprese di 1,6175 da cui pensare, fermo restando eventuali segnali in questo senso e data la scarsa volatilità, di vendere. La tenuta dei massimi intraday a 1,6145 potrebbe invece consentire short con buon RR per andare a rivedere 1,6115 e 1,6090.
AudUsd: buona forza di dollaro australiano sin dall’apertura delle contrattazioni verso l’ottimo livello tecnico di resistenza a 0,9420. Il 4 ore sembra ben impostato in questo senso, per l’incontro con le medie esponenziali a 100 e 200 periodi che potrebbero permettere vendite a quel livello per la rivisitazione di 0,9390.0,9365 il livello successivo. In caso di break al rialzo restano 0,9445 e 0,9564 i riferimenti tecnici.
Ger30 (Dax): punti delicatissimi per l’indice tedesco di nuovo molto vicino ai massimi storici di 9.200. Difficile scorgere evidenti segnali ribassisti dettati evidentemente solo da eventuale Risk/Reward ottimale. Sul grafico orario in questo senso appare importante il 9.150 laddove transita la precisa e direzionale media mobile esponenziale a 21 periodi che potrebbe far ripartire il prezzo in direzione dei massimi, con la possibilità di effettuare Stop&Reverse per 9.120 seguito da 9.105 e 9.070.
XauUsd (oro): oro ancora compreso nel canale discesista intrapreso a fine ottobre, all’interno del quale ci troviamo in una correzione. La price action ha visto assottigliare il suo range di escursione, con possibili segnali long strategici che provengono dal grafico daily. Sul grafico a 8 ore (utile per discriminare le tre aree geografiche di scambi sul metallo giallo), ci si trova sul perfetto incrocio della media mobile a 21 periodi che si pone ancora come punto di vendita sotto 1.284 per 1.279 e 1.276 in seconda istanza. Molto risicate le opportunità long, almeno fino a 1.292, per valutare il 1.296 ed eventuali e potenti break rialzisti fino a 1.305.
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