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Trading, per ragazzo ipovedente risultati migliori di tanti fondi hedge

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Sarebbe un trader come tanti altri non fosse per un aspetto: è quasi completamente cieco. La sua disabilità non gli ha impedito di avere successo e arricchire i capitali di famiglia, smentendo tutti quelli che andavano ripetendogli che il mondo finanziario non avrebbe fatto al caso suo.

È la storia di Francesco Ros, un ragazzo che lavora per Friulovest Banca di S. Giorgio della Richinvelda presso l’Ufficio Finanza e Assicurazioni, e che opera come trader nel tempo libero attraverso la piattaforma di home banking messa a disposizione da UniCredit. Gestendo anche i capitali di famiglia, il 22enne veneto ha ottenuto risultati anche migliori di alcuni fondi hedge che hanno registrato performance deludenti negli ultimi anni caratterizzati da tassi zero e crescente domanda per gli strumenti di gestione passiva.

Francesco, 22enne da sempre appassionato di finanza, vorrebbe che il suo caso serva da esempio per motivare altre persone disabili o in condizioni analoghe alle sue, in un paese come l’Italia in cui la discriminazione è ancora presente. Secondo i dati di giugno, su 4 milioni di cittadini disabili, solo 800 mila hanno un impiego, ma più di un milione vorrebbe farlo. È a questa gente che Francesco si rivolge, lanciando un messaggio di speranza.

Nonostante le leggi di tutela vigenti, i pregiudizi nei confronti dei portatori di disabilità sussistono in Italia e le aziende teoricamente possono essere libere di pagare le penali previste dalla legge per chi non assume la quota obbligatoria di lavoratori con disabilità. Incaricato di fornire assistenza alle filiali dal punto di vista finanziario ed assicurativo, Francesco è la dimostrazione che con la volontà e il lavoro sodo si possono ottenere risultati non da poco.

“Mi veniva detto che questo mondo non avrebbe mai fatto al caso mio, e invece, nel mio piccolo, ho portato a casa qualche risultato, e voglio lanciare un messaggio a tutti coloro i quali abbiano la mia stessa disabilità; vorrei parlare a tutti coloro che vengono etichettati come diversi, o “diversamente abili”, e vorrei ricordare che non devono ascoltare chi afferma ciò, che non devono ritenersi diversi, né meno abili, ma che con costanza e impegno il nostro problema può benissimo essere superato“.

Francesco, che si occupa anche di innovazione digitale e ha vinto una battaglia per portare l’Internet veloce nel suo Comune di residenza (Traversio, in provincia di Pordenone), soffre di un albinismo oculare e nistagmo senza posizione di blocco, ha un decimo di vista ma può arrivare a due con gli occhiali. “Purtroppo questo problema sarà causa di un invecchiamento precoce della retina e quindi in poche parole mi farà perdere prematuramente la vista“.

Francesco, 22 anni, investe anche per i genitori

Per operare nonostante la sua condizione di ipovedente prossimo alla cecità e per stare al passo in un modo professionale dominato da macchine, algoritmi, sciacalli della speculazione e workaholic, Francesco si serve di strumenti come lenti di ingrandimento e sistemi per il contrasto della luce.

“È vero – racconta a Wall Street Italia – che per fare trading, soprattutto in determinati mercati, può servire avere più grafici allo stesso momento, e dunque avere buona vista, anche periferica, se non altro per avere una buona visione d’insieme. Però non è indispensabile, anche perché dipende molto dalle singole strategie che si vogliono adottare”.

Francesco non ha un approccio speculativo e nemmeno a corto raggio temporale. Non investe intraday, bensì fa il “cassettista”, ossia tiene in portafoglio titoli (“prevalentemente azioni, fondi azionari, bilanciati, ed etf”) per svariato tempo. I suoi risultati sono positivi sebbene non abbiano chiaramente la finalità di arricchire velocemente, “utopia spesso usata e pubblicizzata nel trading purtroppo”.

L’idea è piuttosto quella di “allocare bene i risparmi per poi avere una buona rivalutazione futura al momento della vendita di detti strumenti. Io investo per me e per i miei genitori che mi hanno affidato parte del loro capitale, ovviamente con la raccomandazione di non espormi a troppi rischi”.

Adottando il metodo sopra descritto, Francesco è in grado di sfruttare l’analisi tecnica, ma “con modi e strumenti che mi permettono di visualizzare tutto su uno schermo, usando anche una lente di ingrandimento (la lente che si trova nel pc, io uso l’ingrandimento al 250% a volte anche 300%). Dopodiché uso molto l’analisi fondamentale per orientare le mie scelte, a cui affianco l’analisi tecnica“.

Il consulente di famiglia di Unicredit lo aiuta in qualche scelta, “anche magari dandomi dei suggerimenti tecnici che a causa del mio visus possono sfuggire, basandomi io molto sull’analisi fondamentale”, ma in linea generale Francesco riesce a operare in autonomia, anche perché non ha bisogno di tanti grafici o di leggere molti caratteri piccoli.

“Per me il fatto di essere riuscito a lavorare in banca, e ora a fare trading, rappresenta un sogno che si realizza, in quanto noi disabili, specie gli ipovedenti, non siamo ben accetti in molti ambiti, la finanza è uno di questi, in quanto ritenuti “non idonei” a svolgere certe mansioni, termine che mi sono sentito dire spesso. E io voglio dimostrare quanto queste congetture siano false, perché noi non siamo diversi e non siamo meno abili; certo magari possiamo necessitare di qualche strumento, come io con la lente di ingrandimento o altri strumenti per il contrasto della luce, ma dati quelli lavoriamo come gli altri e possiamo portare gli stessi risultati che portano gli altri“.

Francesco, che è passato agli onori della cronaca già tre anni fa quando a 18 anni ha riscritto la costituzione europea ricevendo le lodi tra gli altri del presidente della Repubblica e di Papa Francesco, esorta altri portatori di handicap come lui a non farsi vincere dal giudizio degli altri e a “continuare a lottare”: “la nostra disabilità non è e non deve essere un ostacolo” e soprattutto “non dobbiamo arrenderci e fermarci a ciò che gli altri dicono di noi”.