Dopo Apple, anche Amazon raggiunge il numero magico di mille miliardi di capitalizzazione. Il traguardo è stato raggiunto ieri quando, durante le contrattazioni, il titolo ha toccato, per poi ritracciare, i 2.050,27, la valutazione che ha permesso al gruppo di raggiungere il traguardo.
A contribuire alla corsa sono stati i giudizi degli analisti. Qualche giorno fa, Morgan Stanley ha confermato il rating a “overweight” ma ha portato a 2.500 da 1.850 dollari il target price (il più alto a Wall Street). Anche gli analisti di Moffett Nathanson hanno alzato l’obiettivo di prezzo del titolo, a 2.100 da 2.000 dollari, con raccomandazione di “comprare”.
Non solo. Il colosso dell’ecommerce, fondato da Jeff Bezos, ha inoltre beneficiato della diversificazione in altri business. Secondo il New York Times, Amazon sta sfidando Google e Facebook nella pubblicità online, elemento emerso anche dall’ultima trimestrale.
La voce che a bilancio è indicata come categoia “altro” e che include soprattutto le vendite da pubblicità, ha registrato ricavi in rialzo del 130% circa a 2,2 miliardi di dollari. Briciole rispetto a quanto generato da Google e Facebook, che insieme controllano oltre la meta’ del mercato pubblicitario online da 88 miliardi di dollari. Ma secondo gli analisti il dato è destinato ad aumentare in maniera significativa.
Le azioni di Amazon, che è quotata in Borsa dal 1997, sono cresciute del 109 per cento negli ultimi 12 mesi, del 75 per cento da gennaio. Ieri hanno raggiunto il valore di 2.050,27 dollari l’una, cosa che ha permesso di arrivare alla quotazione di mille miliardi di dollari per l’azienda; poi sono un po’ scese di valore.