Advisory

Advisory: il segreto della consulenza finanziaria è la trasparenza

Senza trasparenza è impossibile costruire un rapporto di fiducia tra consulenti finanziari e clienti. Lo ribadiscono Nafop AssoSCF, associazioni italiane di consulenti finanziari autonomi, che sottolineano il ruolo chiave della chiarezza e della completezza delle informazioni fornite nell’ambito delle attività di advisory.

Cosa è la trasparenza

Concretamente questo implica che il consulente comunichi chiaramente il proprio ruolo. Ovvero, se lavora individualmente o con collaboratori, se collabora con una società di consulenza finanziaria, se lavora all’interno di una filiale bancaria o è inserito all’interno di una rete commerciale di emanazione bancaria. Infine se è un professionista a partita Iva, un agente con mandato o un dipendente.

Inoltre, è fondamentale che sia chiaro il suo modello di remunerazione:

  • riceve una remunerazione legata ai prodotti che raccomanda?
  •  in che misura la sua remunerazione è legata ai prodotti che raccomanda?
  • in che misura l’organizzazione con cui collabora riceve una remunerazione legata ai prodotti che raccomanda?

Valore della trasparenza

Nel caso del consulente finanziario autonomo – sottolineano le due associazioni – questo significa dover dichiarare esplicitamente di essere remunerato esclusivamente dal cliente. In parole semplice ciò vuol dire che non riceve, per la prestazione del servizio di consulenza, commissioni o incentivi da prodotti finanziari, da istituzioni bancarie e in generale da qualsiasi soggetto terzo, garantendo così che i consigli forniti siano incentrati esclusivamente sul miglior interesse del cliente.

Allo stesso modo, anche un consulente collegato ad una banca o ad una rete di distribuzione deve dichiarare chiaramente di lavorare per una banca e/o per una rete e di quali e quanti incentivi può usufruire, legati ai prodotti o alle politiche commerciali della sua mandante. La trasparenza – spiegano Nafop e AssoSCF – permette al cliente di comprendere il contesto in cui vengono forniti i consigli e di valutare eventuali bias o conflitti di interesse.

Formazione ed educazione finanziaria

La trasparenza è altrettanto importante nel contesto della formazione e dell’educazione finanziaria. Un educatore finanziario deve dichiarare se è indipendente o se lavora per un’istituzione finanziaria. Questo è  essenziale perché gli studenti e i partecipanti ai corsi devono poter valutare la neutralità e l’imparzialità delle informazioni ricevute.

I vantaggi

Venendo infine ai vantaggi, le due associazioni ricordano infine che la trasparenza rappresenta la base della fiducia. Quando i clienti sanno che il consulente comunica il proprio ruolo e le modalità di remunerazione, sono più propensi a fidarsi dei suoi consigli. Non solo. Una comunicazione chiara, oltre ad essere segno di integrità e responsabilità, permette ai clienti di fare scelte consapevoli.