I titoli di Stato USA continuano a perdere terreno per la sesta seduta consecutiva. Alle 16:30 italiane (le 10:30 ora di New York), il rendimento sul Treasury a 10 anni, benchmark della categoria, e’ passato al 4,15%, contro il 4,05% del tardo pomeriggio di ieri.
Ricordiamo che i rendimenti seguono un andamento opposto rispetto ai prezzi.
Le vendite dei titoli di Stato sono state effettuate principalmente da societa’ finanziarie attive nei mutui ipotecari, che con i rendimenti dei Treasury in rialzo avvertono meno l’esigenza di controbilanciare le proprie passivita’, rispetto ai rifinanziamenti concessi sui mutui, attraverso l’acquisto di bond.
La ripresa di Wall Street rende inoltre meno probabile che la Federal Reserve decida di tornare a tagliare i tassi di interesse nella riunione del 6 novembre.
Contribuiscono a mettere il reddito fisso sotto pressione le vendite di titoli di Stato effettuate nella notte dalle banche giapponesi, nonche’ le imminenti aste che il Tesoro USA ha in programma per novembre.
Il recente aumento dei rendimenti dei Treasury induce numerosi osservatori di mercato a ritenere che l’azionario USA sia uscito dalle secche e sia pronto a ripartire. Molti operatori giudicano i titoli di Stato sopravvalutati, e prevedono un proseguimento del trend negativo. Da sottolineare, al riguardo, come i Treasury non siano riusciti a capitalizzare sul calo che Wall Street ha registrato nella seduta di ieri.
Ovviamente e’ ancora prematuro affermare che il mercato azionario USA ha raggiunto il tanto sospirato bottom, ma i risultati trimestrali comunicati fino a questo momento dalle societa’ aprono uno spiraglio credibile.