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Mentre la posizione della Germania nell’affaire Unicredit-Commerzbank solleva numerose critiche tra politici ed economisti che parlano di “ipocrisia del governo tedesco”, il numero uno di Unicredit torna sulla necessitĂ di un’unione bancaria e dei capitali
Alcuni analisti prevedono che Dimon resterĂ al timone fino al 2026, quando potrĂ ottenere un premio di mantenimento di 1,5 milioni di opzioni sotto forma di diritti di rivalutazione delle azioni.Â
Le banche italiane si stanno comportando meglio di quelle tedesche e francesi per quanto riguarda la qualità del credito. E’ quanto è emerge dallo studio “Market Watch Npl” elaborato dall’ufficio studi di Banca Ifis e presentato a Cernobbio in occasione della tredicesima edizione del Npl Meeting, l’annuale appuntamento dedicato all’industria del credito deteriorato che è
La scalata di Unicredit nel capitale Commerzbank continua a tenere banco sui mercati. E non solo. L’attenzione di investitori, analisti e politici, è in particolare rivolta al piano del ceo della banca di piazza Gae Aulenti, Andrea Orcel, per mettere le mani sulla concorrente tedesca. Un piano che alcuni bollano come aggressivo. E che ha spinto la Germania a giocare in difesa.
UniCredit ha acquisito le ulteriori azioni Commerzbank attraverso strumenti finanziari e ha presentato una richiesta per aumentare la partecipazione fino al 29,9%.
Il gruppo Intesa Sanpaolo sta per avviare un nuovo piano di ricambio generazionale. Anche UniCredit ha annunciato nuovi esuberi, ricollocazioni e riqualificazioni del personale.
Il noto istituto di moneta elettronica, Em@ney, con sede a Malta, di recente, ha anche spostato la propria sede legale.
La scalata di Unicredit nel capitale di Commerzbank appare sempre piĂą in salita. Mentre la banca italiana, guidata da Andrea Orcel, sembra pronta chiedere alla Bce l’autorizzazione per portare la sua partecipazione dall’attuale 9% fino e oltre il 30%, la banca tedesca non fa piĂą mistero sulla sua posizione in merito ad una fusione italo-tedesca.
Nonostante la crescente consapevolezza sui rischi causati dal climate change, solo una manciata delle big bank mondiali soddisfa piĂą della metĂ dei criteri di adattamento al clima, e nessuna soddisfa tutti i parametri. Lo riporta uno studio di Climate X. Tra le cinque migliori, spicca l’italiana Unicredit.
Auspicate dalla BCE, le fusioni transfrontaliere sembrano ancora un tabĂą. Lo dimostra l’ultima operazione Unicredit-Commerzbank. Per evitare una possibile scalata, Deutsche Bank starebbe studiando le possibili contromosse