BCE pagina 245
Il presidente della Commissione europea auspica un piano per l’attribuzione di maggiori poteri a Mario Draghi. La Germania aveva già espresso non poche riserve. Previsto anche schema per proteggere depositi cittadini Eurozona.
E’ l’ex capo-economista della Bce, il tedesco Juergen Stark. Ha definito “inaccettabile” l’atteggiamento dell’istituto di Francoforte nei confronti del presidente della Bundesbank. A suo tempo disse: “basta aiuti all’Italia”. Leggi la storia.
L’azzardo morale e la maxi bolla sul debito alimentata dalle banche centrali Usa e Ue per salvare l’Europa aizzano gli speculatori globali, non migliorano le condizioni delle economie (in recessione) mentre rischiano di provocare catastrofiche, spettacolari crisi sistemiche al confronto delle quali il 2008 sembrerà una gita al mare.
Troppo bravi sono diventati nell’imitarla. Troppe le critiche estetiche. Nelle nuove un motivo comune, il mito greco del “Ratto di Europa”, su tutti i tagli. Il primo restyling della sua giovane storia.
La disperata ricerca della soluzione miracolosa al crack dei paesi Ue periferici, non prelude a nulla di buono. Arriva subito il no di Merkel. Ma come si fa a chiamare “illimitata” un’operazione di acquisto bond (il piano anti-spread messo a punto dal presidente della Bce Mario Draghi fatto filtrare da Goldman Sachs) quando i bond saranno sterilizzati e dunque, alla fine, non ci sarà alcun aumento degli asset Bce?
I tedeschi cominciano a fare la voce grossa, nessuna intenzione di sobbarcarsi i debiti di Roma e Madrid. La Cancelliera della Germania Angela Merkel appoggia il n.1 della Bundesbank Jens Weidmann contro la linea “buonista” di Mario Draghi pro acquisto di bond (Btp e Bonos) dei PIIGS. Weidmann: il finanziamento della Bce potrebbe indurre alcuni paesi “all’assuefazione, come fosse una droga“.
A dispetto della scia dei precisazioni e di nein che arrivano dalla Bundesbank, la Bce è sul punto di agire sul serio. Con l’appoggio della Germania. Ma allora, tutto questo teatrino, che significato ha? Lo dice proprio uno dei principali analisti euroscettici.
Giorgio Squinzi, numero uno Confindustria, tenta di fare rientrare l’allarme lanciato dalla Bce. ma il sistema d’impresa è solido, i rischi d’insolvenza sono limitati. Tutti i numeri.
In arrivo un documento Bce che scotta. Governo esclude ipotesi cessione di sovranita’. Ma la materia’ e’ oscura come dimostrano le reazioni contradditorie al termine dell’Ecofin di luglio. Italia e Spagna commissariate?