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Troppo bravi sono diventati nell’imitarla. Troppe le critiche estetiche. Nelle nuove un motivo comune, il mito greco del “Ratto di Europa”, su tutti i tagli. Il primo restyling della sua giovane storia.
La disperata ricerca della soluzione miracolosa al crack dei paesi Ue periferici, non prelude a nulla di buono. Arriva subito il no di Merkel. Ma come si fa a chiamare “illimitata” un’operazione di acquisto bond (il piano anti-spread messo a punto dal presidente della Bce Mario Draghi fatto filtrare da Goldman Sachs) quando i bond saranno sterilizzati e dunque, alla fine, non ci sarà alcun aumento degli asset Bce?
I tedeschi cominciano a fare la voce grossa, nessuna intenzione di sobbarcarsi i debiti di Roma e Madrid. La Cancelliera della Germania Angela Merkel appoggia il n.1 della Bundesbank Jens Weidmann contro la linea “buonista” di Mario Draghi pro acquisto di bond (Btp e Bonos) dei PIIGS. Weidmann: il finanziamento della Bce potrebbe indurre alcuni paesi “all’assuefazione, come fosse una droga“.
A dispetto della scia dei precisazioni e di nein che arrivano dalla Bundesbank, la Bce è sul punto di agire sul serio. Con l’appoggio della Germania. Ma allora, tutto questo teatrino, che significato ha? Lo dice proprio uno dei principali analisti euroscettici.
Giorgio Squinzi, numero uno Confindustria, tenta di fare rientrare l’allarme lanciato dalla Bce. ma il sistema d’impresa è solido, i rischi d’insolvenza sono limitati. Tutti i numeri.
In arrivo un documento Bce che scotta. Governo esclude ipotesi cessione di sovranita’. Ma la materia’ e’ oscura come dimostrano le reazioni contradditorie al termine dell’Ecofin di luglio. Italia e Spagna commissariate?
Burattino della Buba. Un consiglio di WSI al board della Bce: abolisca la conferenza stampa del presidente. Un comunicato sara’ piu’ credibile della serie infinita di gaffe ed errori compiuti da Mario Draghi. Opinione di Luca Ciarrocca
La banca nazionale tedesca ha sottolineato che il ruolo della Bce e’ “unicamente” quello di mantenere la stabilita’ dei prezzi. Il “nein” di Berlino è duplice: arriva anche il no alla licenza bancaria del Fondo Salva stati: “non se ne parla”. Hollande e Monti a Parigi ripetono la cantilena del “sara’ fatto tutto per salvaguardare l’euro”.
Il numero uno della Bce e’ l’interlocutore di maggiore importanza del titolare del Tesoro Usa. Schaeuble e Geithner hanno espresso fiducia su sforzi area euro e su processo verso una maggiore integrazione.