Borsa USA pagina 220
Come nel resto del globo, a pagare dazio sono i settori minerario ed energetico.
Greggio sotto il 38 dollari al barile, ai minimi dal 2009. Settimana scarna di dati macro.
Rialzo tassi Fed dato ormai per scontato. Euro sempre forte dopo delusione Bce. Petrolio giu’ dopo l’OPEC.
Creati 211 mila posti, ma preoccupa aumento posizioni part-time. Rialzo tassi Fed pressoché sicuro, come dimostra anche balzo tassi Bond a 2 anni.
Un rialzo dei tassi della Federal Reserve è pressoché sicuro. al contrario della riunione di Bce di ieri, i dati sul mercato del lavoro americano non deludono i mercati.Gli Stati Uniti hanno creato 211 mila nuovi posti di lavoro, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto ai minimi del 5%.Rivisti anche al rialzo i dati di
Dubbi su sostenibilitĂ dei margini. Profitti aziendali in drastico calo. Si allunga fila di banche pessimiste su azionario e ripresa Usa.
Bene i sussidi di disoccupazione. Vendite sui T-bond. Attenzione al nuovo intervento di Janet Yellen, numero uno della Fed. Rialzo tassi dato al 76% dai mercati.
S&P torna sotto la soglia psicologica dei 2.100 punti. Petrolio ritorna sotto $40 dollari al barile.
L’Ism manifatturiero negli Stati Uniti a novembre si e’ attestato a quota 48,6, sotto la soglia dei 50 punti che indica una fase espansiva.
Secondo mese di fila col segno piĂą. Secondo Citigroup, il WTI l’anno prossimo varra’ in media 48 dollari al barile, in linea con il valore del 2015.