Borsa USA pagina 305
A Milano volumi contenuti in una seduta in cui per la festivitĂ di Ognissanti molti uffici e banche sono rimasti chiusi. Tra i titoli quotati sul Ftse Mib la maglia nera va a Fondiaria. GiĂą anche Geox, Cir, Telecom, Luxottica e Parmalat.
Prosegue il rally di luglio. Forti acquisti per i titoli energetici (+3.51%). Bene risorse di base (+2.6%) e banche (+2.5%). Massimi di quasi tre mesi per il petrolio oltre $81 al barile. Euro in volata verso quota $1.32.
La Sec ha varato i “circuit breakers”. Ma funzionano? Cosa determina sbalzi folli nelle contrattazioni? Focus sugli HFT (trading ad alta frequenza). Che ormai assorbono il 70% degli scambi.
E’ esattamente il percorso di ieri. Ore di su e giu’ ma con tendenza al ribasso. Infine – temono gli operatori a New York – chiusura finale sui minimi di giornata. Il tormentone dei debiti sovrani e’ destinato a durare. L’euro tiene, sul fondo. L’oro sale ai nuovi massimi storici. Tutti gli indici americani sotto i minimi 2010 del “flash crash” (6 maggio).
Ogni scusa e’ buona per vendere: New York sotto i minimi del “flash crash” (6 maggio). Banche giu’ per colpa di Goldman. Il nuovo iPhone entusiasma i fan ma non il mercato. La crisi del debito Ue e il rallentamento Usa i temi di fondo. Euro fiacco a $1.1915.
Dow Jones 9850, Nasdaq -2.0%, molto male i semiconduttori. Troppe incertezze sull’economia Usa ed Europa, non aiuta il fondo da 440 miliardi di euro messo sul tavolo dal G-20. Ondata di sell, come sempre, proprio sul finale di seduta.
Dow Jones ancora sotto 10000. Il futuro dell’economia Usa e dell’euro rimane motivo di incetrezza, anche dopo il fondo di emergenza da 440 mld del G-20. Balzo dei rendimenti del decennale ungherese. Piombata ai minimi di 4 anni a $1.19, la moneta unica si e’ stabilizzata. Greggio a $71. M&A farmaceutiche.
Wall Street, lezione di realismo: il rialzo si sgonfia. Dow Jones verso minimi dell’anno sotto 10000
Snobbati i timori sulla crisi dell’euro e dei debiti sovrani europei, ma solo per mezza giornata. L’alibi per il rimbalzino in apertura l’aveva dato il mix di fattori positivi di breve: ordini di beni durevoli sopra le stime, conferma del rating AAA sul debito Usa da parte di Moody’s, boom immobiliare, buone previsioni Ocse sulla crescita economica globale. Ma due rumor sull’euro hanno fatto capire che…
Snobbati i timori sulla crisi dell’euro e dei debiti sovrani europei, ma solo per mezza giornata. Gli indici Usa perdono tutti i guadagni e la moneta Ue cala a 1.22. L’alibi per il rimbalzino in apertura l’aveva dato il mix di fattori positivi di breve (per gonzi): ordini di beni durevoli sopra le stime, conferma del rating AAA sul debito Usa da parte di Moody’s, boom immobiliare, buone previsioni Ocse sulla crescita economica globale. Petrolio e oro ben comprati. Ma un rumor sulla Spagna ha fatto capire che…
Feroce braccio di ferro tra ribassisti (hanno piu’ armi geo-politiche) e i rialzisti. Alta volatilita’. Il mercato e’ in calo -10% dai massimi di aprile. A Wall Street prevedono misure di bilancio ancora piu’ austere per i PIIGS, che potrebbero finire per mandare in cortocircuito la ripresa globale. Euro in leggero rialzo sul dollaro. Prezzi greggio: -25% in 3 settimane. Fuga sui bond Usa: tassi sul Treasury a 30 anni ai minimi di un anno.