Eurozona pagina 246
Sviluppo e lavoro: L’Europa ha due velocita’. Il Nord ci distanzia. Ernst&Young promuove con riserva le mosse di Monti: “Spesa pubblica limitata. Resta l’incognita dei troppi giovani inattivi, a rischio stabilita’ sociale”.
Presentato il rapporto su prospettive del lavoro: ‘I giovani pagano il prezzo più alto della crisi’: da noi precario uno su due. Una nota positiva: il numero dei morti sul lavoro si e’ ridotto del 5,4% rispetto al 2011.
L’uscita dall’area euro non sara’ un problema. Borse Ue attraenti a prescindere. Berlino sfruttera’ finche’ potra’ i vantaggi che comporta, ma avrebbe dovuto abbandonare l’area dopo il vertice di Bruxelles. Le banche Ue? Malati da evitare: VIDEO.
Il ministro delle Finanze tedesco confida al Wall Street Journal di esser sicuro di poter vincere la riluttanza della Cancelliera Angela Merkel. Si tratterebbe di misure a breve termine a cui la Germania “e’ pronta”.
Tra 3-5 anni il panorama europeo sara’ completamente mutato. Berlino smettera’ di pagare per gli altri, che avranno perso la volonta’ politica di implementare le misure di austerita’. Ritorno al marco non rappresentera’ un problema.
Se alla riunione del Consiglio Europeo di fine giugno passa la linea di Angela Merkel l’area euro si sfaldera’. Europa a un vicolo cieco: Bundesbank, Merkel e Hollande hanno 10 giorni per scendere a compromessi. L’opinione di Wolfgang Munchau del Financial Times.
Controllo di capitali, limiti ai prelievi dai bancomat e frontiere bloccate. Queste alcune delle misure che hanno studiato in gran segreto i servizi tecnici dell’Unione Europea.
Imprenditore catena di abbigliamento Next offre una somma all’altezza della difficolta’ del compito. Per ottenerlo bisognera’ trovare una soluzione su “come disintegrare senza danni l’area euro”: (VIDEO).
A Parigi non era andata cosi’ bene quando a esprimere il giudizio era stata S&P. Un messaggio dell’America per esortare l’Europa a intraprendere misure pro crescita, vincendo l’ostinazione tedesca?
Per il presidente francese è il “giorno della verità”: oggi sarà a Bruxelles dove dovrà fare chiarezza su quello che vuole imporre una Germania ancora potente, ma sempre più isolata. In cima alla lista gli Eurobond, ma la Germania ha già detto no.