FMI pagina 28
Citato impatto sugli emergenti della debolezza delle materie prime. Pil cosi’ basso non si vede dalla crisi subprime. Mercati snobbano la notizia.
Per la prima volta dagli Anni 80 si registra un deflusso netto di capitali enorme dai paesi emergenti. Crescita economia in frenata per il quinto anno di fila.
Vista modesta ripresa nel 2016. Lagarde: tra le cause l’aumento dei tassi inevitabile in Usa e l’andamento lento dell’economia in Cina.
Debiti aziende sono balzati da 4mila miliardi nel 2003 a 180mila miliardi nel 2014. Incrementi allarmanti in Cina e Turchia, peggio ancora in Sudamerica.
Porterebbe a un aumento delle esportazioni in media dell’1,5% del Pil e a un contimento del calo dei prezzi delle materie prime.
Secondo le indiscrezioni un accordo è sempre più vicino ed è sostenuto anche dagli Usa. Sarebbe maggior cambiamento dai tempi dell’euro.
Lo ha ribadito il portavoce dell’istituto di Washington che ha confermato “le politiche fiscali in Italia devono fare i conti con una sfida doppia: sostenere la ripresa e ridurre il debito pubblico”.
L’appello del capo economista Kaushik Basu: “choc” e nuova crisi per gli emergenti, ma anche per gli Usa non è una buona mossa.
Il rallentamento delle economie in via di sviluppo non deve trarre inganno. E’ solo un fenomeno di breve durata. Ecco perché saranno sempre loro a trainare la crescita del Pil mondiale.
Secondo il Consiglio europeo la priorità dovrebbe essere ridurre costo del lavoro e capitali. Sono questi aspetti che alimentano crescita e produttività.