Per gli esperti della banca d’affari, l’Italia avrebbe le carte in regola per trainare, insieme alle altre economie dell’Europa mediterranea, il Pil della zona euro nel 2025.
trend PIL
PIL
In materia di macroeconomia per PIL, Prodotto Interno Lordo, si intende il totale di beni e servizi prodotti da uno Stato espresso in valuta.
Come si calcola il PIL
Viene misurato in un determinato arco di tempo, di solito un anno, e tiene conto, come detto, della produzione di beni e servizi, realizzati da parte di soggetti residenti e non, destinati al consumo da parte dell’acquirente finale, alle esportazioni nette (differenziale fra esportazioni totali e importazioni totali) o a investimenti sia pubblici che privati. Non rientra in questo conteggio il prodotto destinato a consumi intermedi per ottenere nuovi beni e servizi.
Il PIL, in altre parole, può essere spiegato come:
- produzione totale di beni e servizi dell’economia (diminuita dei consumi intermedi e aumentata delle imposte nette sui prodotti);
- totale della spesa fatta dalle famiglie per i consumi (spesa, gas, luce, …) e dalle imprese per gli investimenti (sede, risorse umane, benefit, …);
- strettamente legato a quanto sopra espresso, il PIL può quindi essere considerato dipendente dalla somma dei redditi dei lavoratori e dei profitti delle imprese.
Tutto sul Prodotto Interno Lordo dell’Italia e dei principali Stati, notizie e approfondimenti su uno dei principali indici dello stato dell’economia di qualsiasi Paese.
Nel suo rapporto di ottobre, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l’Italia. Dalle nuove stime emerge un quadro più cauto e complicato
Pericolo scampato per l’economia Usa che, almeno per ora, evita la recessione. Rassicurazioni in tal senso sono arrivate ieri con la diffusione del Pil del secondo trimestre. Ora la palla passa alla FED
Tutti gli articoli
Cosa dicono le previsioni di crescita elaborate dall’Ufficio studi della CGIA su dati Prometeia
Lo rende noto l’Istat secondo cui il Pil è aumentato in volume dell’1,3% nel Mezzogiorno e dell’1% nel Nord-ovest.
I calcoli sono quelli dell’Unione Nazionale Consumatori sulla base dell’indice dei prezzi al consumo reso noto oggi dall’Istat.
Ecco quanto rileva l’Ocse nell’economic outlook pubblicato oggi a Parigi.
Mentre il debito tocca nuovi record negativi, la crescita dell’economia italiana segna il passo: nel 2025, secondo l’istituto di Washington, la crescita del Pil non andrà oltre lo 0,7% (in linea con il 2024), la metà di quella francese.
Tra gennaio e marzo, il Prodotto interno lordo ha segnato una crescita del 5,3% su base annua, sopra le previsione del mercato (+4,6% stime Reuters). Ma l’exploit non sembra destinato a durare
Le ultime stime degli analisti dell’agenzia S&P, che rivedono al ribasso le previsioni di crescita della zona euro 2025. E mettono in conto per quest’anno tre tagli della BCE