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Mentre la crisi ucraina si sta inasprendo, i mercati azionari hanno registrato un calo del 10% rispetto al picco di novembre. La situazione rimane fluida, con il divieto SWIFT e le sanzioni verso banca centrale russa che marcano una chiara escalation. Nel breve termine, escludendo i forti ribassi registrati nella grande crisi finanziaria e durante
Il rischio geopolitico può zavorrare le prospettive economiche globali in maniera eterogenea. L’ansia sui mercati finanziari può portare a condizioni finanziarie più rigide a livello globale, ad esempio attraverso il rafforzamento del dollaro – tipicamente visto come valuta rifugio – che, casomai fosse prolungato, diventerebbe problematico, soprattutto per i Paesi emergenti. L’incertezza geopolitica ha un
Nelle ultime settimane i timori relativi all’inflazione, alle possibili mosse delle banche centrali e alle tensioni geopolitiche hanno dominato l’andamento delle borse internazionali cone anche i conti trimestrali delle società quotate. Si tratta evidentemente di variabili importantissime per le borse e potrebbero determinare gli andamenti economici di quest’anno.Le trimestrali delle società quotate sono altrettanto importanti
Nei mercati finanziari siamo passati nel giro di pochi mesi dall‘euforia alla calma, dalla calma alla paura e, adesso, speriamo di non cadere nel panico.Quello che di solito è causato dagli eventi esogeni e improvvisi (tutti ricordiamo i primi venti giorni di marzo 2020) come quelli che stiamo attraversando in queste settimane assistendo all’escalation delle
Giovedì scorso il mercato delle obbligazioni Usa sembrava essere sulle montagne russe, dopo che il rapporto sull’inflazione statunitense ha dato il via a un sell-off giornaliero di 25 punti base sul Treasury a 2 anni; il mercato dei future sui Fed Funds ha prezzato una probabilità del 20% di un rialzo dei tassi prima della
Le prospettive economiche per l’Area Euro rimangono positive. Verosimilmente l’area Euro continuerà a crescere a un ritmo superiore al tendenziale e complessivamente intorno al 4% nel 2022, seppure probabilmente più sottotono nella parte iniziale dell’anno per le persistenti strozzature sul lato dell’offerta, gli elevati prezzi dell’energia e le limitazioni alla vita sociale dovute alla circolazione
I mercati obbligazionari hanno terminato il 2021 in uno stato di agitazione, con gli investitori che accettavano la prospettiva di un aumento dell’inflazione e di una politica monetaria più “normale”. Adesso molti investitori si staranno chiedendo quali implicazioni possa avere questa trasformazione epocale sui mercati obbligazionari nel corso del prossimo anno e oltre. Anche se
L’aumento dell’inflazione e la prospettiva di una serie di aumenti dei tassi di interesse hanno turbato gli investitori, portando al recente crollo del mercato. In mezzo a tutto il nervosismo del mercato, crediamo che uno dei modi migliori per gli investitori di salvaguardare i loro portafogli contro l’inflazione e gli aumenti dei tassi di interesse
È ormai nota a tutti la svolta restrittiva della Federal Reserve e, con un ulteriore rialzo dello 0,25% del principale tasso ufficiale, quella della Banca d’Inghilterra si delinea in modo sempre più nitido. La metà quasi dei membri del suo comitato di politica monetaria aveva votato a favore di un doppio aumento dei tassi (+0,50%),
Quest’anno inizierà un po’ in sordina mentre i venti contrari, inclusa la variante Omicron, pesano sulla crescita. Con il passare dei mesi, tali ostacoli probabilmente si attenueranno, e mi aspetto che il 2022 finisca col botto. Dal punto di vista degli investimenti, caratterizzerei l’anno come “orso tattico, toro strutturale”.Cominciamo con la parte strutturale: perché ho una