Banca Popolare di Vicenza pagina 9
Fabrizio Viola è il nuovo amministratore delegato di Banca Popolare di Vicenza. Il CdA riunitosi ieri sotto la presidenza di Gianni Mion ha cooptato l’ex Ceo di Mps e Pop Emilia. Il voto a favore di Viola, del cui profilo è piaciuta l’esperienza pluriennale al vertice di diverse banche italiane, anche in contesti di ristrutturazione
Il cda della Banca Popolare di Vicenza ha preso atto delle dimissioni rassegnate da parte dell’Ad e direttore generale Francesco Iorio il 4 dicembre. In una nota della banca si legge che:“Il 6 dicembre è prevista una riunione del board per cooptare un nuovo amministratore e per designare il nuovo amministratore delegato (…) Iorio ha
Un disastro: le quattro banche regionali non sono ancora state comprate. Fusione tra Pop Vicenza e Veneto Banca in alto mare: correntisti preoccupati.
I vertici delle due banche confermano il percorso di avvicinamento.
Il presidente di Pop Vicenza non nasconde l’urgenza dei tagli, affermando che “non possiamo piĂą aspettare”.
Secondo il presidente Gianni Mion non sarĂ possibile utilizzare il fondo per gli esuberi bancari del Governo.
La Popolare di Vicenza starebbe pianificando di raddoppiare il numero degli esuberi rispetto a quanto previsto dal vecchio piano industriale: oltre mille licenziamenti rispetto ai 550 prefigurati; lo apprendono fonti citate dall’agenzia Mf-Dowjones. Attualmente Pop Vicenza, controllata da Atlante in seguito all’aumento di capitale dello scorso aprile, impiega 10.600 dipendenti; l’istituto veneto è ancora impegnato
Secondo il Ceo di Quaestio Sgr, Paolo Petrignani, non è da escludere che Pop Vicenza, al momento guidata da Atlante, necessiti di maggiore capitale perché ripulisca il suo bilancio dai crediti deteriorati e diventi maggiormente attraente per i potenziali acquirenti. Petrignani ha dichiarato a Reuters che Atlante (che è diretto da Quaestio) non è un
I fatti risalgono al 2013-2015 e sono emersi dalle indagini della magistratura e dalle ispezioni della Bce.
Pop Vicenza ha comunicato i risultati del primo semestre, segnati dalle pulizie di bilancio e la trasformazione in Spa: le perdite si sono attestate a 795,3 milioni di euro, in calo rispetto ai 1,05 miliardi di un anno fa. A gravare sui conti dell’istituto controllato da Atlante è soprattutto la fine dell’alleanza distributiva con Cattolica