BCE pagina 182
Inizia oggi il processo alla Corte di giustizia di Strasburgo contro il “Whatever it takes” pronunciato dal banchiere centrale a luglio del 2011.
Parla il falco del rigore della Banca centrale europea e presidente della Bundesbank Jens Weidmann. Che spiega: “I due paesi rischiano di non rispettare i parametri del patto di stabilità Ue, in particolare il 3% deficit/Pil”.
Immediata reazione sulle piazze europee, acquisti sui titoli bancari.
Il periodo dovrebbe chiudersi con un calo dello 0,5% su trimestre e un Pil confermato a -0,2%. Unica speranza: consumi interni e investimenti.
“L’acquisto dei titoli di stato non è agenda”, ha detto Hansson (nella foto), membro del Consiglio direttivo dell’Eurotower.
Rischio recessione alto, ma evitabile con le giuste azioni. Dal Fondo sì a politiche bilancio a favore riforme mercato lavoro.
Ftse MIB -1,34%. Draghi: pronti a modificare mole e portata delle misure straordinarie di allentamento. Euro riscende sotto $1,27.
Lo ha affermato il presidente della Bce, intervenendo alla Brookings Institution a Washington. “Senza riforme, ripresa impossibile”.
E spicca “per aver registrato aumenti del tasso di disoccupazione particolarmente cospicui e persistenti dall’inizio della crisi”.
No anche al deprezzamento dell’euro. Alla fine “ci sarebbero solo perdenti”. Stark: misure Bce? “Un atto di disperazione”.