Bitcoin pagina 57
Sottoscrizioni aperte al veicolo di investimento, costituito da dieci divise digitali. Bitcoin intanto inizia a comportarsi come una materia prima.
A cura di Matteo OddiNegli ultimi tempi la Cina sembra aver rinnovato i suoi propositi di guerra nei confronti delle criptovalute. Undici mesi fa, Pechino annunciava, prima la stretta nei confronti del trading sulle piattaforme locali, poi il divieto di tenere delle ICO dentro i confini del paese.La scorsa settimana Tencent, che possiede la piĂą
Ne è convinto Tom Lee, analista di Fundstrat Global Advisors che vede una stretta relazione tra andamento della valuta digitale e mercati emergenti
Jordan Belfort paragona le sue truffe sulle penny stock a quello che sta accadendo con la crypto: “molti investitori onesti saranno massacrati” sui mercati.
Il 41% degli americani non investirebbe un dollaro in criptovalute: è quanto emerge da un sondaggio condotto da Gallup, che invece stima all’8% la quota di americani che ha acquistato monete come il Bitcoin o l’Ether. A puntare più frequentemente sulle criptovalute sono soggetti giovani con redditi non elevati. Per fare un confronto, il 52%
La Consob americana riesaminerĂ la decisione di non accettare nove nuove proposte di Etf venti come sottostante il Bitcoin.
Il mercato delle valute digitali finisce sotto la lente del ministero dell’economia. Secondo quanto riporta il quotidiano Italia Oggi, “chiunque voglia offrire servizi nel mondo delle criptovalute in Italia dovrà comunicarlo prima al ministero dell’economia (Mef). E poi, una volta a regime, il prestatore di servizi dovrà iscriversi in uno speciale Registro telematico, tenuto dall’organismo degli agenti
Turchi assistono alla perdita di valore della loro divisa senza che la banca centrale abbia il coraggio di imporre una stretta monetaria: meglio accumulare bitcoin e altre crypto.
Critico con entrambe le riserve di valore, Krugman ritiene che il Bitcoin abbia piĂą speranze di avere un’utilitĂ in futuro rispetto all’oro
I paesi colpiti da iperinflazione e nel mirino delle sanzioni USA come Turchia, Venezuela e Iran sono “laboratori naturali per sperimentare la resilienza del bitcoin come bene rifugio”.