Calendario Economico pagina 501
NEW YORK (WSI) – Battuta di arresto nel mese di febbraio per l’indice sulla fiducia degli investitori calcolato da State Street (ICI) State Street Global Exchange. In base all’ultima rilevazione, a livello globale l’ICI è sceso a 106,5 punti, in calo di 2,2 punti rispetto ai 108,7 di gennaio 2016.Il calo della fiducia degli investitori è stato trainato
Il calo è di due punti dal mese di gennaio, da 97 a 65 e riflette i timori per l’occupazione, il potere di acquisto e le aspettative di vita.
Brutte notizie dal fronte macro per la terza economia dell’area euro. In dicembre il fatturato industriale è calato del 3% su base annuale e dell’1,6% su base mensile. Gli ordinativi all’industria italiana hanno accusato una flessione del 2,8% rispetto a dicembre 2014.
Gli ultimi dati macro danno una conferma della frenata della terza economia al mondo. In concomitanza con il rallentamento delle esportazioni, conseguente anche all’eccessivo rafforzamento dello yen, in dicembre l’attività economica del Giappone ha subito un calo rispetto a novembre.Il superindice del Giappone di due mesi fa è stato rivisto a 102,1 da 102, confermandosi
NEW YORK (WSI) – Americani sempre piu’ pessimisti sul futuro dell’economia. Lo indica l’indice della fiducia dei consumatori rivelato oggi dal Conference Board relativo a febbraio, mese in cui l’indicatore e’ sceso da 97,8 a 92,2 punti.A spingere in basso l’indice e’ stato il sottoindice relativo alle aspettative future, crollato a a 78,9 punti ai minimi da febbraio
L’indice Ifo che misura il sentiment delle aziende, relativo al mese di febbraio, è sceso a 105,7 punti dai 107,3 punti di gennaio, e peggio dei 106,8 attesi dal consensus.
L’indice PMI Usa di febbraio si è attestato a 51 punti, facendo peggio delle stime. Gli analisti avevano previsto infatti un valore a 52,3 punti dopo i 52,4 punti di gennaio.
Il rallentamento è il secondo consecutivo e riflette un indebolimento della produzione ma anche la terza frenata consecutiva della crescita dei nuovi ordini”.
A gennaio l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dell’1,4% su base annuale, al top dal 2014. Su base mensile invece il risultato è invariato. Le aspettative del mercato erano in media per un rialzo più contenuto, dell’ordine dell’1,3%. Escludendo componenti volatili come vettovaglie ed energia, l’aumento dell’inflazione è stato del 2,2%, sopra le attese
Il calo è stato del 2,4% invece rispetto ad un anno fa, ossia gennaio del 2015, comunque superiore alle attese