Calendario Economico pagina 505
A pesare sull’indice PMI manifatturiero italiano, la contrazione della componente dei nuovi ordini, che è passata a 54,4 a gennaio da 58,0 di dicembre.
La maggiore economia al mondo ha registrato un’espansione dello 0,7% nell’ultimo trimestre del 2015, a un ritmo nettamente inferiore a quello precedente ma in linea con le previsioni. Il terzo trimestre si era chiuso con una crescita del Pil del 2% per gli Stati Uniti.
Secondo gli economisti se i prezzi al consumo sono in ripresa è soltanto grazie a fattori temporanei. Dopo Kuroda, anche Draghi farà fuoco a marzo.
Secondo l’Inee il prodotto interno lordo nel quarto trimestre dell’anno ha registrato un aumento dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e del 3,5% su base annua.
A giudicare dalle ultime cifre macro, non si può dire che i tedeschi si siano precipitati nei negozi a fare acquisti sotto Natale. In dicembre le vendite al dettaglio sono inaspettatamente scese dello 0,2% rispetto al mese precedente. Lo rende noto Destatis, stimando per il 2015 una crescita del 2,7%.I dati sui consumi di dicembre
Nel 2015 l’economia francese è cresciuta a un ritmo che non si vedeva da quattro anni. Il Pil ha registrato un aumento dell’1,1% contro il +0,2% dell’anno prima. L’Insee, l’istituto di statistica nazionale, fa sapere che malgrado le conseguenze negative degli attentati terroristici di Parigi del 13 novembre nel quarto trimestre il Pil della seconda
I nuovi ordini di beni durevoli in Usa sono calati con una intensità che non si vedeva da 16 mesi. Il dato di dicembre è l’ultimo segnale di un rallentamento della ripresa dell’economia americana a fine 2015, proprio quando la Fed ha deciso di alzare i tassi di interesse. Gli ordini di beni di lunga
ROMA (WSI) – Nuovi dati negativi dal fronte macroeconomico Usa. Nel mese di dicembre, gli ordini dei beni durevoli hanno segnato un forte calo, scontando i prezzi più bassi del petrolio e l’indebolimento della domanda globale. Entrambi i fattori hanno messo ancora più sotto pressione le aziende.Stando a quanto reso noto dal dipartimento del Commercio Usa,
A pesare sull’import tedesco il crollo dei prezzi del petrolio, visto che il dato, al netto dei prodotti petroliferi e minerari salito dell’1,1% rispetto allo scorso anno.
In aumento a gennaio a 118,9 da 117,7 l’indice del clima di fiducia dei consumatori, mentre scende a 101,5 da 105,6 l’indice composito del clima di fiducia per quanto riguarda le imprese.