Confindustria pagina 4
Cresce nel mese di ottobre secondo il Centro studi di Confindustria la produzione industriale italiana.
Secondo l’ufficio studi di Confindustria, negli anni di crisi bruciati 800 mila posti di lavoro. Anche per il credito, il gap con la situazione pre-crisi resta enorme.
Per ora la previsione resta confermata, ma il Centro Studi di Confindustria non esclude che “per l’Italia i rischi restano sbilanciati verso una revisione all`insù delle stime di aumento del Pil”. Ricordiamo che nelle previsioni di settembre, il CSC ha stimato un aumento del Pil dell’1,5% nel 2017.
Il ritmo della crescita economica italiana potrebbe essere rivisto nuovamente verso l’alto: è quanto scrive il Centro Studi di Confindustria che, nelle previsioni di settembre: “Per l’Italia i rischi restano sbilanciati verso una revisione all’insù delle stime di aumento del Pil”.Nel dettaglio Confindustria conferma la stima di settembre: un aumento del Pil dell’1,5% nel 2017: “il
E’ polemica in Italia sulle nuove disposizione della Bce in merito alla gestione dei crediti deteriorati (NPL). L’ultima critica arriva da Confindustria secondo cui le nuove norme sugli Npl, che la Bce starebbe valutando risultano una scelta “incomprensibile” e “irragionevole”.Le imprese si dicono “estremamente preoccupate” e avvertono: il nuovo documento Bce “contiene una serie di previsioni e di automatismi
Il Centro Studi Confindustria (CSC), nel suo ultimo rapporto “Scenari Economici” di settembre 2017, alza le stime sull’economia italiana.La buona notizia è che il trend del PIL italiano è in crescita: ritoccate al rialzo le previsioni, +1,5% nel 2017 e +1,3% nel 2018.Ma il Centro Studi Confindustria doverosamente evidenzia dati incoraggianti anche i potenziali rischi.In uno
Ecco quanto costa allo Stati italiano la fuga dei cervelli secondo quanto rende noto Confindustria
Il Centro Studi di Confindustria “ritocca all’insù” le stime per il Pil: +1,5 nel 2017 e +1,3% nel 2018 (rispetto a +1,3% e +1,1% indicati tre mesi fa). Stime che non includono i possibili effetti della Legge di Bilancio.Nonostante la dinamica del Pil più robusta – segnala il Cntro studi di Confindustria – l’espansione dell’economia italiana resta inferiore agli
La fine del Quantitative easing preoccupa Confindustria. In un’intervista tv a margine del forum Ambrosetti, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha detto che il “Qe finisce nel momento in cui c’è ripresa strutturale e deve agganciarla ad alto livello”. “Mi preoccupa perché abbiamo tre nodi: debito, deficit e crescita e se non affrontiamo il nodo del debito, se aumentano i
L’appuntamento di Cernobbio di Confindustria è il momento in cui l’economia delle aziende incrocia i piani del Governo e risponde alle esigenze di mercato.