Secondo la consueta indagine annuale di Bankitalia, nel 2023 i costi di gestione dei conti correnti di tipo tradizionale ha segnato un calo di 3,3 euro in meno rispetto all’anno precedente. Giù i prestiti alle famiglie
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Conti correnti
I conti correnti sono strumenti finanziari messi a disposizione dagli istituti di credito che consentono ai loro titolari di depositare e gestire il proprio denaro in sicurezza.
I conti correnti semplificano la gestione del denaro: i clienti depositano in banca il denaro, la banca lo custodisce e offre una serie di servizi, quali accredito dello stipendio o della pensione, pagamenti, incassi, bonifici, domiciliazione delle bollette, carta di debito, carta di credito, assegni. I clienti possono versare e prelevare denaro dai conti correnti in qualsiasi momento.
Tutti i conti correnti ha un codice identificativo denominato IBAN (International Bank Account Number).
L’IBAN identifica in maniera esclusiva il conto corrente e l’intermediario che lo detiene e consente di rendere pratica e veloce qualsiasi transazione finanziaria nazionale e internazionale.
I conti correnti sono di varie tipologie, quelle più diffuse sono:
• Conti ordinari: sono i conti a consumo, in cui le spese sono legate al numero di operazioni effettuate: più operazioni si fanno, più si spende.
• Conti a pacchetto: hanno un canone che può comprendere anche altri servizi, quali cassette di sicurezza, assicurazioni e gestione del risparmio. I conti a pacchetto si distinguono in conti “con franchigia”, in cui il canone include un numero limitato di operazioni gratuite, e conti “senza franchigia”, in cui è possibile effettuare un numero illimitato di operazioni gratuite.
• Conti di base: sono dedicati a chi ha esigenze finanziarie essenziali. Include solo alcuni servizi quali:
o prelievo di contante
o carta di debito
o accredito della pensione o dello stipendio
o versamento di contanti o di assegni bancari o circolari
o pagamento automatico delle bollette.
La classifica delle remunerazioni, redatta da FABI, dimostra che, si registrano ampie divergenze territoriali e regionali nei rendimenti che le banche riconoscono sui “salvadanai” della loro clientela: da Nord a Sud, non ci sono le stesse opportunità di guadagno per i risparmi delle famiglie italiane.
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