Crisi Euro pagina 19
E’ il risultato di un sondaggio Ispo. Eppure in Europa, Germania compresa, crescono i movimenti anti-euro. Per l’economista Funk Kirkegaard ritornare alla lira significherebbe dare potere economico ai gruppi politici più screditati. E c’è anche chi come gli islandesi “gioca d’anticipo”: il 63% è contrario a entrare nell’area euro
Il confuso e ambiguo quadro attuale si chiarirà nei suoi contorni e nelle sue alternative quando l’urlo “si fotta la Troika” si alzerà anche dalle nostre piazze. Opinione di Giorgio Cremaschi
Per il Guardian il leader del Movimento 5 Stelle è l’unico che ha parlato ai giovani. “Fuori dall’euro mai più schiavi delle banche tedesche”. Su Berlusconi l’auspicio e’ che la sua irresponsabilità spinga l’Italia in una nuova crisi: quella sarà la salvezza del Paese.
Austerità e riforma sono l’opposto l’uno dell’altra. Ma oggi, denuncia Wolfgang Munchau sul Financial Times, vengono usate come sinonimi. La prima aumenta le tasse e riduce gli investimenti nel breve termine. Proprio quello di cui non hanno bisogno Italia, Spagna e Grecia.
Un sondaggio del Wall Street Journal mostra che in tutti i paesi europei in crisi ci sono maggioranze bulgare per rimanere nell’Euro. Anche da noi. E’ una trappola, chi è fuori non vuole entrare, ma chi è dentro non può uscire. L’opinione di Giovanni Zibordi.
Gli ultimi sondaggi hanno messo in allarme i circoli filo europeisti del Regno Unito. Il sentiment euroscettico sta facendo sempre piu’ presa nel popolo britannico. Premier Cameron va avanti: nel 2017 referendum.
I mercati sottovalutano i rischi creditizi che corrono sia gli stati sovrani, sia le banche. Basterebbe guardare i livelli del debito governativo e del settore finanziario non privato. Solo in periodi di guerra erano piu’ elevati (Foto: il chief economist Willem Buiter).
Al primo punto resta il reddito di cittadinanza, seguito dalle misure per il rilancio della piccola e media impresa e al terzo posto una legge anticorruzione. Referendum sull’euro e via Imu ed Equitalia.
In vista delle elezioni 2014 per gli Eurodeputati, circo mediatico che potrebbe costare 2 milioni e un aumento dei finanziamenti ai partiti presenti a Bruxelles del 15%. Foto: l’euroscettico e conservatore inglese Nigel Farage. 1 milione di euro per addestrare i funzionari a fare i “troll”.
Tanti i segnali rialzisti dagli altri mercati: euro in forza, tassi di lungo periodo in crescita, indicatore di carry trade impennato e sopratutto discesa dell’oro, notoriamente antitetico alle borse. Occhio pero’ a gamba ribassista per l’incombere delle elezioni.