Dazi e Protezionismo pagina 48
L’economista, ex Morgan Stanley: “sarebbe la fine del rally di Wall Street e l’inizio di un rallentamento globale”
Il ministro dell’economia tedesco premino affinché USA e Ue trovino al più presto un accordo commerciale di libero scambio
I mercati finanziari attraversano un periodo particolare, nel quale le notizie macro positive vengono interpretate negativamente per paura di un ciclo di rialzi dei tassi più sostenuto da parte della Fed. È stato il caso ieri, con il report occupazionale ADP sul settore privato migliore del previsto e l’indice ISM non manifatturiero salito ai massimi
La banca d’affari individua trentatré gruppi che espanderanno i margini nonostante le tariffe
Lo sostengono i due terzi dei 51 economisti interpellati tra agosto e settembre. Dopo la guerra dei dazi, il secondo rischio più citato è la politica rigida della Fed.
L’Italia “con propria moneta risolverebbe gran parte dei suoi problemi”: con queste parole Borghi alimenta timori su tenuta dell’euro e dei conti pubblici.
“Senza un accordo con la Ue, imporremo dazi sulle auto”. Lo ha detto Donald Trump, illustrando alla Casa Bianca il nuovo accordo commerciale col Canada.“I dazi non sono obbligatori ma possono essere una leva che l’amministrazione intende usare. Faremo più auto in casa” ha spiegato.
Le stime Fmi sulla crescita dell’economia globale, fissate al +3,9%, potrebbero essere troppo larghe. E’ quanto sottintendono le parole del direttore del Fondo, Christine Lagarde: “Sei mesi fa avevo puntato il dito contro nubi di rischi all’orizzonte”, ha scritto nel discorso che verrà pronunciato il prossimo 9 ottobre in occasione dell’aggiornamento del World Economic Outlook,
Si chiama Usmca e sostituisce il trattato Nafta, che risaliva al 1994.
Usa hanno stretto un accordo di liber commerci con il Canada, ottenendo qualche concessione: è possibile, scommettono gli investitori, che anche con la Cina finirà così.